Milano in altalena. Banche di nuovo in rosso

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A fine mattina l’indice Ftse Mib viaggia poco sotto la parità. Pesanti Unicredit, Bpm e Banco Popolare

Seduta all’insegna della volatilità per la borsa milanese, e non poteva essere diversamente all’indomani del referendum che ha bocciato con ampia maggioranza la proposta di riforma costituzionale proposta dal governo Renzi, provocando l’annuncio delle dimissioni del premier. Al momento il candidato più probabile per creare un nuovo esecutivo è il ministro dell’Economia Padoan, che ha fatto sapere che non sarà presente all’Eurogruppo in programma per oggi.

Piazza Affari in realtà sta contenendo i danni e a fine mattina viaggia con l’indice Ftse Mib a meno 0,1%, ma fin dall’avvio, quando ha segnato un calo del 2%, l’indice è esposto a continue oscillazioni, sopra e sotto la parità. A determinare questo andamento ondivago sono soprattutto i titoli del comparto bancario. Al momento prevalgono le vendite, in particolare su Popolare Milano e Banco Popolare, e su Unicredit, che questa mattina ha comunicato di aver avviato con la francese Amundi un negoziato in esclusiva per la possibile cessione di Pioneer. In rosso anche Banca Mps, che venerdì ha concluso il piano di conversione delle obbligazioni in azioni dal quale, secondo le prime stime, dovrebbe aver ricavato un po’ più di un miliardo.

In buon rialzo Fiat Chrysler, Moncler e Saipem.

Positivi gli altri listini europei, con Parigi e Francoforte che salgono di oltre l’1%.