Poste: entro giugno di nuovo sul mercato

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Il governo si prepara a vendere la residua quota del 30% del capitale a investitori istituzionali e risparmiatori. A seguire, l’Alta Velocità delle Ferrovie

Dopo lo slittamento “sine die” deciso nel settembre dello scorso anno, per la seconda tranche di Poste Italiane in Borsa ora c’è un calendario.
Il governo si prepara a vendere la residua quota del 30% del capitale dell’azienda entro il primo semestre di quest’anno.

A rivelarlo è stato il responsabile della segreteria tecnica del Mef, Fabrizio Pagani in un’intervista pubblicata su Il Sole 24 Ore.
Pagani ha detto che la quota di Poste sarà collocata “con le stesse modalità dell’Ipo e cioè con la cessione a investitori istituzionali e risparmiatori. La tabella di marcia prevede l’operazione entro quest’anno, mercati permettendo”, ha sottolineato.

Ma tra le privatizzazione di cui si parla da tempo – e attraverso le quali il governo vuole fare cassa – c’è anche quella di Ferrovie, che vogliono quotare in Piazza Affari il segmento “Alta Velocità”, ossia il gioiello più prezioso.
Anche per Ferrovie Pagani ha confermato l’intenzione del governo, senza ulteriori informazioni su tempi e modi.

Secondo i calcoli del quotidiano finanziario della Confindustria, queste due privatizzazioni potrebbero portare nelle casse dell’erario circa 3,5 miliardi di euro: 2,4 miliardi arriverebbero da Poste e 1 miliardo dall’Alta Velocità.