Bce, tassi fermi. E il Qe continua

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Invariato il costo del denaro. Da aprile gli acquisti di titoli caleranno a 60 miliardi al mese

Tutto secondo previsioni: nella riunione di oggi la Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse. Il tasso principale rimane dunque fermo al minimo storico dello 0,00%, quello sui depositi bancari resta a -0,40% e quello di rifinanziamento marginale a 0,25%.

E continua, secondo quanto già deciso, il programma di quantitative easing. Marzo sarà l’ultimo mese in cui gli acquisti di titoli arriveranno a 80 miliardi: da aprile, come già annunciato, si scenderà a 60 miliardi.

Il consiglio direttivo della Bce, si legge nel comunicato dell’istituto, “continua ad aspettarsi” che i tassi “rimangano ai livelli attuali o inferiori per un lungo periodo di tempo, e ben oltre l’orizzonte degli acquisti di asset netti”. Orizzonte che, “se necessario”, potrà anche allungarsi oltre la scadenza attualmente prevista – dicembre 2017 – “se le prospettive diverranno meno favorevoli o se le condizioni finanziarie risulteranno incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento durevole del profilo dell’inflazione”.

Nella conferenza stampa seguita alla riunione del direttivo, il presidente della Bce Mario Draghi ha sottolineato che la congiuntura si sta rafforzando, ma ha aggiunto che la politica ultra-accomodante della Banca centrale rimane necessario.

Le stime macro economiche di Francoforte sono state leggermente riviste al rialzo per il 2017 (+1,8%) e per il 2018 (+1,7%), mentre per l’anno successivo è confermato un +1,6%.

In aumento l’inflazione che secondo la Bce salirà all’1,7% quest’anno (+1,3% la stima di tre mesi fa) e all’1,6% nel 2018 (da 1,5%); per il 2019 la crescita dei prezzi è confermata all’1,7%. Draghi ha ribadito che a spingere la dinamica inflattiva sono le componenti volatili.