Azionario globale: nel secondo semestre servirà un catalizzatore della crescita

Justin Thomson -

Con l’inizio della seconda metà dell’anno, il momentum rialzista degli utili risulta evidente sui mercati azionari sia avanzati che emergenti. I titoli growth, soprattutto le large-cap tecnologiche, e i settori più difensivi stanno vivendo una fase favorevole.

Fintanto che l’espansione globale proseguirà – il nostro scenario base – i mercati azionari potranno potenzialmente mettere a segno ritorni modesti nella seconda metà dell’anno, in modo più bilanciato tra titoli growth e value e tra large-cap e small-cap. I settori più ciclici, invece, avranno bisogno di un nuovo catalizzatore della crescita economica per registrare dei guadagni sostanziali, in una fase dove la politica monetaria inizia a essere meno di supporto a livello globale.

Il contesto economico è ancora positivo
Ci sono motivi di ottimismo per il secondo semestre. Finalmente la ripresa dei profitti ha raggiunto l’Europa core, come dimostrato dall’ondata di revisioni al rialzo degli utili dell’Eurozona, la prima dal 2012. La crescita economica è in recupero anche sui mercati emergenti. Per la seconda metà dell’anno si delinea uno scenario in cui il taglio delle tasse negli USA, il ridotto rischio politico in Europa e l’ottimismo di aziende e consumatori contribuiscono all’espansione economica.
Non è però chiaro se l’Amministrazione Trump riuscirà ad attuare le politiche fiscali in grado di spingere ulteriormente la crescita economica e accelerare la crescita degli utili societari. In mancanza di questo stimolo, i mercati azionari rischiano di essere esposti a una serie di potenziali fattori di freno. Anzitutto, i segnali di rallentamento dello slancio economico, con gli indici PMI che sembrano aver toccato il picco in diversi Paesi. Anche ulteriori inasprimenti da parte della Fed che intende rialzare i tassi e iniziare a ridurre il bilancio da 4.500 miliardi di dollari potrebbero agire da vento contrario, così come il calo delle certezze sul fronte della politica monetaria dell’Eurozona. Infine, l’inversione dello stimolo fiscale e monetario in Cina e l’eccesso di offerta sul mercato del petrolio rappresentano altri fattori di potenziale rischio per l’outlook globale.

Outlook settoriale globale
L’incertezza sull’outlook della crescita globale ci rende riluttanti nel prevedere se saranno i settori ciclici o quelli difensivi a trainare l’azionario nella seconda metà dell’anno. I settori particolarmente attraenti in base ai fondamentali sono pochi, quindi siamo più inclini a indicare quali comparti sottopesare: energetico e automotive. Detto questo, diverse aree presentano opportunità selettive:

  • settore tecnologico: il rally del primo trimestre dei big tecnologici aveva sollevato dei timori sul fatto che il rimbalzo del comparto rispetto alla sottoperfomance del 2016 fosse arrivato troppo velocemente e si fosse spinto troppo avanti. Crediamo che quei guadagni fossero dovuti a un riallineamento rispetto alla crescita sottostante degli utili. Continuiamo a riporre fiducia nel potenziale prorompente dell’e-commerce, dei servizi basati su cloud e dei social media, anche se le valutazioni elevate potrebbero rendere alcuni titoli vulnerabili in scenari di avversione al rischio
  • settore finanziario: banche e altri intermediari dovrebbero trarre beneficio dall’irripidimento della curva e dall’ampiamento dei margini netti di interesse. I cambiamenti normativi renderanno più facile per le banche rimborsare il capitale agli azionisti e potrebbero migliorare i return on equity. La ripresa nell’Europa periferica sta migliorando la qualità dei prestiti, anche se le banche italiane restano indebolite dai livelli cronici di indebitamento
  • settore dell’health care: come altri comparti difensivi, quello dell’health care è stato tra i meno favoriti per gran parte dello scorso anno, nonostante i risultati solidi sul fronte dei ricavi e degli utili. Il dibattito sulla riforma sanitaria negli USA genera qualche incertezza, ma lo scenario dei prezzi dei medicinali è migliorato, in una fase in cui la ricerca biomedica continua a fare passi da gigante.

Conclusioni
In generale, i mercati azionari globali hanno performato bene nel 2017, sostenuti dall’accelerazione diffusa degli utili. Investitori e analisti sembrano piuttosto ottimisti, anche se l’entusiasmo per i settori ciclici si è smorzato.
Non è ancora chiaro se nella seconda metà dell’anno il revival della reflazione o l’aumento dei tassi di interesse o il rallentamento della crescita in alcuni mercati chiave agiranno da freno. Visto che il ciclo degli utili è più avanzato negli Stati Uniti, Europa e Mercati Emergenti potrebbero offrire potenziali maggiori di rendimento, anche se lo spostamento delle politiche della Cina verso le costrizioni del credito potrebbe impattare in modo indiretto gli Emergenti.
La politica economica – in particolare la politica fiscale USA – sarà ancora una variabile chiave. La volatilità è salita rispetto ai livelli eccezionalmente bassi visti quest’anno e sono possibili episodi bruschi di avversione al rischio.
In questo contesto, ricerca sui fondamentali e forti capacità di selezione dei titoli, oltre a un’attenzione particolare al rischio in portafoglio, saranno elementi cruciali per il successo degli investimenti.


Justin Thomson – Chief Investment Officer, Equity – T. Rowe Price