Emergenti, la correzione è dovuta alla Fed, non ai fondamentali

Enzo Puntillo -

Non vediamo i recenti aumenti dei premi del credito e l’indebolimento della moneta come un segnale di deterioramento dei fondamentali nei mercati emergenti.

Piuttosto, crediamo che la crescita dei tassi di interesse USA e un dollaro più forte siano d’ostacolo per l’intera asset class, e il mercato si sta focalizzando in particolare su questi fattori. Inoltre, l’incertezza che si è sviluppata intorno alle elezioni in Italia ha ulteriormente aumentato l’avversione al rischio degli investitori.

Per quanto riguarda gli emergenti, tuttavia, crediamo che i movimenti di prezzo attuali siano una correzione dovuta al ciclo della Fed con una correzione al rialzo nelle aspettative di mercato dovute alle previsioni della Fed. È importante valutare il selloff in un contesto in cui il sentiment e il posizionamento rispetto all’asset class è stato eccessivamente positivo. Stiamo tuttavia mantenendo – e continueremo a farlo – un approccio più cauto nei confronti di nazioni come la Turchia, che hanno aspettato troppo a lungo prima di intervenire sui problemi sottostanti. Solo il tempo ci dirà se la volontà politica necessaria per migliorare la situazione esista davvero. Lo stesso non si può dire per l’Argentina, dove sono state immediatamente implementate diverse misure di supporto.

Vediamo quindi questa correzione come un’opportunità per entrare o aumentare l’esposizione a diversi Paesi. Allo stesso modo, questo potrebbe essere un buon punto di ingresso per quegli investitori che non hanno esposizione all’asset class o che vogliono incrementare le posizioni esistenti.

In generale, la nostra posizione ottimista è dovuta a tre osservazioni principali:

  1. La prima, che i fondamentali di questi Paesi sono migliorati significativamente negli ultimi anni. Molti sono stati in grado di riorganizzare le proprie economie. Dopo alcuni anni difficili caratterizzati da deficit delle partite correnti in riduzione e crescita del credito in calo, che avevano portato a una riduzione della crescita del PIL, la maggior parte delle economie stanno oggi raccogliendo i frutti delle contromisure che sono state intraprese.
  2. La seconda, che il totale della bilancia delle partite correnti e degli investimenti esteri diretti è in positivo, rendendo la asset class di fatto meno dipendente dai flussi di investimento di natura speculativa nel medio termine.
  3. La terza, che le valutazioni già favorevoli sono diventate ancora più convenienti per una serie di titoli, in valuta sia locale che forte, i cui rendimenti si attestano mediamente intorno al 6,5%.

È quasi certo che assisteremo a un qualche ulteriore aumento della volatilità di mercato nelle prossime settimane, e cercheremo di usare i movimenti di prezzo ad essa associati per cogliere nuove opportunità a valutazioni interessanti.


Enzo Puntillo – responsabile obbligazionario per i mercati emergenti – GAM