Un Clima di Déjà Vu. Ritorno ad una Nuova Normalità?

Decalia Asset Management -

Dopo il tracollo dei mercati finanziari globali nel quarto trimestre dello scorso anno, il 2019 ha avuto un inizio più promettente. Lungi dal cantare vittoria, manteniamo complessivamente invariato il nostro scenario macro globale prudente ma costruttivo.

Effettivamente, pur riconoscendo l’attuale rallentamento del momentum sia economico che societario, che suggerisce un nuovo anno turbolento per gli investitori, non tutto è buio e cupo. In particolare, nonostante i recenti indicatori anticipatori siano più deboli, non prevediamo una recessione economica, nè una brusca caduta della Cina. Inoltre, come evidenziato dalle recenti dichiarazioni accomodanti della FED e della BCE, le principali Banche Centrali sono destinate a rimanere flessibili e dipendenti dai dati nel processo di restringimento delle proprie politiche monetarie, offrendo quindi un gradito ulteriore sostegno ai mercati finanziari.

Dalla metà del 2018, abbiamo adottato diverse decisioni per proteggere i portafogli da una maggiore volatilità durante la fase di transizione in corso. Avendo già incrementato i tradizionali attivi «rifugio» quali Titoli di Stato USA, Oro e Franco Svizzero, abbiamo più di recente aumentato la nostra allocazione allo Yen giapponese ed esteso la duration del portafoglio in considerazione di potenziali rischi al ribasso. Questo posizionamento più solido adatto a tutte le situazioni dovrebbe permettere di muoverci per le strade tortuose di quest’anno in maniera più confortevole finchè la visibilità non dovesse migliorare.

Riguardo alle azioni, dobbiamo stare attenti a non farci trascinare  dall’inizio positivo dell’anno, poichè il rimbalzo verrà probabilmente messo alla prova da un’altra stagione di pubblicazione dei risultati del quarto trimestre complicata. Inoltre, i mercati si stanno ancora adeguando alle minori aspettative di crescita ed i prossimi eventi politici suggeriscono che ci attende ulteriore incertezza.

Fatta questa premessa, le banche centrali meno aggressive, insieme ad una forte correzione dei multipli di valutazione, un posizionamento degli investitori ancora solido, trattative sul commercio globale più costruttive ed un nuovo rilancio della Cina, dovrebbero limitare i rischi di perdite. Di conseguenza, ci atteniamo alla nostra allocazione neutrale del portafoglio, mantenendo la nostra preferenza per regioni difensive (USA e Svizzera) e favorendo un approccio bilanciato in termini di settori (es. Salute e Informatica) e stili, con un focus invariato sulla qualità.

Manteniamo il Reddito Fisso sottopesato e rimaniamo particolarmente prudenti nel segmento del credito, dati gli spread non interessanti e il rischio di £fallen angels”. Al contrario, dato l’attuale contesto macro, le nostre preferenze propendono per bond ad alto rating e lunga scadenza.

Con la stretta di entrambe FED e BCE in pausa, manteniamo la nostra linea positiva di breve periodo sul Dollaro rispetto all’euro, poichè il differenziale dei tassi interessante ed il momentum dell’economia domestica più solido dovrebbero prevalere. I fondamentali (valutazioni relative, partite correnti, disavanzo pubblico, debito), tuttavia, indicano ancora un Euro più forte nel medio-termine. Altrove, raccomandiamo di mantenere un’esposizione aperta agli attivi rifugio quali Franco svizzero e Yen giapponese.

Nelle materie prime, continuiamo a promuovere l’esposizione all’oro come copertura da rischi geopolitici. Allo stesso tempo, il peggio sembra passato per i prezzi del greggio, ma la visibilità limitata sul breve periodo ci mantiene in sospeso. Infine, le strategie decorrelate degli hedge fund (market neutral, arbitrage) e del private equity restano le nostre posizioni preferite nello spazio degli alternativi.