Cina, le opportunità a lungo termine rimangono convincenti

Chris Kushlis, Eric Moffett -

La Cina è stata così a lungo un fattore determinante nella crescita globale che non è difficile comprendere perché il rallentamento della sua economia costituisca un elemento di preoccupazione per molti investitori.

Essendosi la Cina completamente integrata nel sistema commerciale mondiale, i livelli di reddito si sono ampiamente allineati alla media mondiale. Ciò nonostante, c’è ancora margine prima di raggiungere i Paesi con il reddito pro-capite più elevato.

Per colmare tale divario, la Cina dovrà superare diverse sfide strutturali:

  • Una crescita sostenibile. A partire dal 2006 circa, il Governo cinese ha provato a ribilanciare l’economia, abbandonando un modello prevalentemente esportatore per orientarsi verso un modello fondato sulla domanda interna, al fine di generare una crescita di lungo termine più sostenibile. Un’ulteriore diminuzione nel tasso di crescita è probabile, col progredire di questa transizione.
  • Emissione di debito. Parte integrante della transizione del modello economico è stato il vasto programma di investimenti domestici, finanziato in gran parte tramite emissione di debito. Di conseguenza, il rapporto debito/PIL della Cina è cresciuto sino a circa il 250%, sollevando dubbi su sostenibilità e potenziali rischi. Le autorità hanno recentemente intrapreso iniziative volte a contenere il livello del debito, riuscendo a stabilizzare il ritmo di crescita.
  • Una popolazione in crescita. Le dinamiche demografiche della Cina rappresentano un problema strutturale. Infatti, la popolazione del Paese in età lavorativa ha cominciato a calare intorno al 2012, mentre il tasso di dipendenza – il numero delle persone con più di 65 anni, rispetto al numero dei lavoratori – ha iniziato a salire.. Il declino della forza lavoro è ancora relativamente moderato, ma che potrebbe accelerare nei prossimi decenni.
  • L’impegno riformista. Sono stati sollevati dubbi sull’impegno del Presidente in carica Xi Jinping a favore di una riforma dell’economia cinese, piuttosto che di una più stretta aderenza a un modello statalista. Il consolidamento delle imprese a partecipazione statale, ad esempio, sembra supportare quest’ultima ipotesi. Per contro, l’orientamento della Cina all’innovazione e allo sviluppo di nuove tecnologie dovrebbe supportare uniformemente un cambiamento di lungo termine da paese a medio reddito a paese a reddito elevato.

Prospettiva azionaria: l’equity cinese: ampio, diversificato, inefficiente

Non vi sono dubbi che le A-share cinesi rappresentino un’eccitante opportunità di lungo termine. Il mercato domestico resta estremamente inefficiente, dominato dagli investitori retail e ancora poco ‘frequentato’ dai capitali stranieri. Le partecipazioni straniere delle A-Share, ad esempio, restano intorno al 3%.

Negli ultimi cinque anni, gli investitori globali in Cina si sono concentrati principalmente sulle società orientate alla crescita, in particolare nelle aree legate alla tecnologia di alto profilo e ad internet. Tuttavia, il focus sta iniziando ad ampliarsi anche ad altri settori, come quello consumer. Il crescente interesse e capitale degli investitori stranieri non solo sosterranno i rendimenti di lungo periodo, ma produrranno anche miglioramenti in ambito di trasparenza e regolamentazione del mercato.

La crescita del Pil è importante, ma quella del reddito delle famiglie lo è di più

Mentre i riflettori di tutto il mondo sono puntati sul rallentamento del tasso di crescita del Pil cinese, un indicatore economico più importante per molte società domestiche è il tasso di crescita del patrimonio delle famiglie, che è di circa 10% all’anno.

Per questo, i consumi cinesi restano uno dei temi più interessanti al mondo, che potrebbe continuare ancora per decenni. Sempre più famiglie cinesi stanno comprando prodotti di largo consumo nel mondo occidentale, come macchine, elettrodomestici, cosmetici e assicurazioni sanitarie, con una spesa crescente in alimentazione, vacanze e intrattenimento. Anche la “product premiumization” è una tematica importante, in quanto la domanda dei consumatori cinesi si sta orientando sempre più verso prodotti di elevata qualità.

La Cina sta risalendo la catena del valore

L’incremento dei salari implica che la Cina è divenuta meno competitiva dal punto di vista dell’economicità della forza lavoro, e pertanto sta progressivamente abbandonando alcuni fra i settori manifatturieri meno qualificati. Parallelamente, la Cina sta investendo molto in ricerca e sviluppo in aree come i servizi di mobile payment, intelligenza artificiale, robotica e tecnologia 5G. Il governo cinese ha posto l’innovazione al centro della sua strategia economica per il futuro e l’investimento sta dando buoni frutti. In aree all’avanguardia come il riconoscimento facciale e vocale, la Cina è già il leader riconosciuto.

I fattori sfavorevoli sul breve termine generano opportunità sul lungo periodo

L’interruzione delle trattative tra Cina e Stati Uniti rappresenta un chiaro fattore avverso nel breve periodo e sembra poco probabile che il conflitto si risolva rapidamente. D’altra parte, raramente abbiamo assistito a un sentiment degli investitori locali negativo come oggi: se da un alto ciò genera incertezza sul mercato nel breve termine, dall’altro offre anche l’opportunità di acquistare ottimi titoli a prezzi fortemente scontati.


Chris Kushlis – Emerging Market Sovereign Analyst – T. Rowe Price
Eric Moffett – gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV Asian Opportunities Equity – T. Rowe Price