Svolta ESG per SecondaPensione

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SecondaPensione, fondo pensione aperto promosso e gestito da Amundi SGR, costituito da 5 comparti e con masse in gestione pari a oltre 1,7 miliardi di euro, ha ricevuto lo scorso 16 ottobre da COVIP l’autorizzazione alle modifiche regolamentari relative alle scelte di investimento del fondo che a partire dal 1° dicembre saranno orientate, con una visione di lungo periodo, a obiettivi di responsabilità sociale.

SecondaPensione, fondo pensione operativo dal 1999, consegue così un importante primato nel mercato italiano, come primo fondo pensione aperto ESG, grazie all’implementazione dei principi di investimento responsabile in tutti i comparti del fondo.

L’evoluzione di SecondaPensione nella direzione dell’investimento responsabile comporta che l’attività di selezione degli strumenti finanziari investibili venga effettuata sulla base di decisioni di investimento fondate oltre che, sull’analisi finanziaria, sulla base di analisi non finanziarie che prendono in considerazione in modo sistematico fattori di tipo ambientale, sociale e di governo societario (“ESG”), applicando le procedure sviluppate in Amundi per i processi di investimento dei portafogli “socialmente responsabili” (“SRI”). Tali procedure stabiliscono i principi di esclusione degli emittenti dai possibili investimenti del fondo, effettuata sia sulla base di regole operanti su base settoriale o normativa, sia sulla base di specifiche valutazioni operate sull’emittente applicando una metodologia di valutazione basata su molteplici criteri ambientali, sociali e di governo societario (“criteri ESG”). A tal fine, ciascun emittente, sia pubblico sia privato, viene valutato attraverso l’attribuzione di un giudizio sintetico (“rating ESG”) che classifica l’emittente su una scala alfabetica di 7 livelli che va da “A” (rating più alto) a “G” (rating più basso). Dall’universo investibile di SecondaPensione vengono esclusi gli strumenti finanziari di emittenti a cui è attribuito, al momento dell’acquisto da parte del comparto, un rating ESG pari a E, F o G. Sono inoltre stabilite regole precise relative al rating ESG medio di ciascun comparto, che deve essere pari o superiore a “C” e al rating ESG medio dell’universo investibile, come pure un limite massimo del 10% del portafogliodi ciascun comparto investibile in strumenti finanziari di emittenti privi di rating ESG. Infine, completano l’analisi l’esclusione dall’universo investibile di emittenti operanti nei settori dell’estrazione del carbone e del tabacco e l’esclusione di quegli emittenti che, posti a confronto con gli altri operanti nel medesimo settore industriale/merceologico, hanno ottenuto il rating ESG più basso (approccio “Best in Class”).

L’evoluzione ESG di SecondaPensione si inserisce nel quadro più ampio dell’impegno diAmundi in materia di investimenti responsabili nell’ambito dei quali è stata pioniera ed è stata tra i primi firmatari dei Principi degli Investimenti Responsabili (PRI) nel 2006. Gli investimenti responsabili rappresentano uno dei quattro pilastri fondanti di Amundi insieme alla qualità dei prodotti, la prossimità ai distributori e l’efficienza nell’organizzazione. Amundi oggi gestisce secondo i principi di investimento responsabile 317 miliardi di euro. A testimonianza ulteriore del proprio impegno nella sostenibilità, Amundi ha dichiarato a ottobre 2018 con il proprio piano triennale denominato “Ambition 2021” la volontà di ampliare il proprio impegno nell’investimento responsabile con due obiettivi: l’applicazione della politica ESG di Amundi al 100% dei fondi e il raddoppio delle masse gestite in specifiche iniziative, relative in particolare alla transizione energetica.

Paolo Proli, Head of Retail Distribution di Amundi SGR, ha dichiarato: “l’evoluzione in chiave ESG di SecondaPensione segna un importante momento di svolta nella strategia di crescita del fondo, che passa sia attraverso nuovi accordi di distribuzione sia attraverso la capacità di intercettare la richiesta dei clienti di disporre di soluzioni di investimento e previdenziali pienamente aderenti ai principi di sostenibilità in materia ambientale, sociale e di governo aziendale (ESG)”.

Cinzia Tagliabue, CEO di Amundi in Italia e Deputy Head of Retail Clients Division di Amundi, ha aggiunto: “una recente ricerca condotta da Mercer sui sistemi pensionistici pubblici di 37 paesi ha confermato un posizionamento di bassa classifica per l’Italia in tutti gli indicatori, evidenziando un gap pensionistico molto importante. La previdenza complementare rappresenta quindi una scelta essenziale per gli italiani e l’evoluzione di SecondaPensione in chiave ESG risponde alla necessità di offrire uno strumento previdenziale sostenibile nel lungo periodo, in linea con le attese della clientela, sempre più coinvolta e impegnata nelle tematiche ESG e con il ruolo sociale svolto dal fondo pensione”.