Le raccomandazioni dell’Eiopa ai fondi pensione occupazionali a causa della crisi da Covid 19

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L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali ha pubblicato i principi cui le Autorità di vigilanza nazionali (per l’Italia la Covip ) dovranno uniformarsi per mitigare  l’impatto del coronavirus / COVID-19 sul settore dei fondi pensione occupazionali, ricordando in premessa come essi  in quanto investitori a lungo termine possono svolgere un ruolo stabilizzante negli attuali mercati volatili.

In primo luogo si sottolinea come le Autorità nazionali  dovrebbero garantire che le forme pensionistiche complementari privilegino la continuità delle attività operative chiave, comprese quelle esternalizzate, come l’investimento tempestivo dei contributi, la gestione e la custodia delle attività, il pagamento tempestivo e accurato delle prestazioni di vecchiaia e la continuità del servizio nei confronti dei membri e dei beneficiari.

Occorre poi consentire la flessibilità nella raccolta di contributi da parte dei datori di lavoro che subiscono pressioni di liquidità, anche in previsione delle misure di sostegno salariale previste.

I fondi pensione devono poi prendere attentamente in considerazione e gestre efficacemente la maggiore esposizione al rischio di frode, altre attività criminali, sicurezza informatica e protezione dei dati a causa del disordine della società e, in particolare, del personale che lavora a distanza.

Si consente poi un differimento delle scadenze  la pubblicazione di documenti e dati considerati meno urgente, date le circostanze attuali e quelle nazionali requisiti di segnalazione. I tempi per la prestazione di pensioni professionali le informazioni all’EIOPA sono prorogate di due settimane per le informazioni relative il primo trimestre del 2020 e entro otto settimane per le informazioni relative all’anno rendicontazione con riferimento a fine 2019.

E’ ancora importante procedere ad un attento monitoraggio della posizione di liquidità dei fondi pensione. Nella attività di vigilanza le Autorità nazionali dovrebbero cercare poi di trovare un equilibrio adeguato tra l’obiettivo primario di salvaguardare gli interessi a lungo termine dei membri e beneficiari e l’obiettivo di evitare impatti prociclici a breve termine sulla economia reale