Caio (Saipem): stato azionista delle grandi aziende è opportunità di crescita

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“La politica che viene coinvolta nella gestione del paese è necessaria affinché lo Stato sia in qualche modo azionista perché attraverso queste grandi piattaforme industriali di servizi finanziari e tecnologiche può contribuire all’attuazione di politiche industriali orientate al bene comune. Dobbiamo riuscire a identificare dei meccanismi che concilino la necessità di consenso della classe politica con il raccordo su progetti di lungo orizzonte. Uno Stato azionista, che coordina ferrovie, trasporto intermodale, digitalizzazione dei territori, ospedalizzazione distribuita, fascicolo sanitario elettronico, avrebbe una grande potenzialità e rappresenterebbe una grande opportunità di crescita. Ci sono palesemente delle grandi condizioni favorevoli perché lo Stato possa contribuire alla gestione delle grandi imprese nazionali senza limitarsi solo alla nomina dei vertici”. A dirlo è Francesco Caio, Presidente di Saipem, nel corso del suo intervento alla presentazione in streaming del Rapporto sulle Imprese pubbliche italiane della Commissione Imprese e Sviluppo (Fabrizio Barca, Giovanni Dosi, Simone Gasperin, Federico Maria Mucciarelli, Edoardo Reviglio, Andrea Roventini, Francesco Vella, Edoardo Zanchini) costituita nell’ambito del Forum Disuguaglianze e Diversità.

“Il Covid – ha concluso – ha evidenziato la necessità di mettersi al lavoro su grandi progetti per il bene comune. Siamo in un’epoca molto fertile per obiettivi alti, se pensiamo ai grandi temi del climate change, della transizione energetica, dell’invecchiamento del nuovo welfare, della tecnologia in tutte le sue forme e dell’inclusione sociale. Sono obiettivi che sono centrali per la creazione di un paese più giusto più inclusivo più dinamico che possa garantire a chi ci segue un patto generazionale diverso ma richiede uno Stato paziente, competente, trasparente che non si devi dai grandi obiettivi che possono orientare al futuro il nostro Paese”.