Una larga vittoria dei Democratici negli USA potrebbe innescare l’indebolimento del Dollaro

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Dopo il calo del tasso di cambio effettivo (pesato per i flussi commerciali con i partner principali) di oltre l’8% tra la metà di maggio e la fine di agosto, nel mese di settembre il Dollaro è rimasto quasi invariato. La ripresa nei contagi di Covid-19 in Europa, insieme alle preoccupazioni per possibili contestazioni del risultato elettorale statunitense, hanno contribuito a stabilizzare il biglietto verde.

I sondaggi elettorali statunitensi hanno fallito in modo spettacolare nel 2016, ma ora indicano un vantaggio più robusto di Biden su Trump (~ 9 punti percentuali nel voto popolare, con un vantaggio più contenuto negli Stati maggiormente contesi). Il Dollaro potrebbe ancora aumentare se Trump contestasse un risultato dallo scarto limitato. Eppure una “ondata blu” (Presidenza democratica e controllo dello stesso partito al Congresso) potrebbe innescare una fase di indebolimento del Dollaro. Gli ambiziosi piani fiscali manterrebbero ampio sia il deficit fiscale che quello con l’estero, con una regolamentazione più stringente e la prospettiva di tasse più elevate che peserebbero sui flussi di capitali in entrata. La posizione degli Stati Uniti nei confronti della Cina non cambierebbe radicalmente, ma politiche commerciali più prevedibili e una minore impasse del Congresso allevierebbero le incertezze politiche, a vantaggio in particolare dei mercati valutari emergenti.

Il cambio EUR / USD è ancora frenato dalla recrudescenza della pandemia in Europa. Tuttavia, se portato sotto controllo, un accordo sulla Brexit dell’ultimo minuto e un crescente ottimismo globale circa il vaccino Covid-19 per il 2021 lascerebbero ancora margine per un ulteriore rialzo dell’EUR / USD nel prossimo anno.