HYPE: Il fintech è un affare da donne. La giovane challenger bank esempio di opportunità di crescita e affermazione professionale per molte figure femminili

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In un contesto socioeconomico accentuato dal perpetrarsi della pandemia, che vede la componente femminile pagare il prezzo più elevato sul fronte dell’occupazione (i dati Istat fotografano una realtà desolante: a dicembre 2020 sono stati persi 101mila posti di lavoro, di cui 99mila erano occupati da donne), è incoraggiante soffermarsi sulle importanti opportunità di crescita e affermazione professionale che arrivano dalle realtà digitali e dal fintech in particolare, caratterizzato da un forte sviluppo. Si stanno infatti definendo nuove figure professionali che aprono nuovi spazi di azione e una sempre più radicale definizione di logiche smart dello svolgimento del lavoro che permette un più efficace bilanciamento tra e vita professionale e privata.

È esattamente questo l’identikit del team di HYPE – la challenger bank italiana che ha conquistato già oltre 1 milione e 380mila clienti – dove il 57% dei dipendenti è donna e dove, da inizio anno, su 38 nuovi ingressi sono 22 i talenti rosa entrati a far parte del team (57,89% delle assunzioni).

Dati che risultano anche dall’inserimento di alcune figure provenienti da illimity (ndr a seguito dell’accordo di JV tra Fabrick e la stessa illimity nel segno dell’Open Banking) e riflettono l’impostazione di una industry in cui le donne sono sempre più protagoniste in virtù del fatto che l’unica discriminante sia la competenza, primo irrinunciabile pilastro per centrare l’obiettivo di innovazione.

Presente sul mercato dal 2015, HYPE conta oggi su una squadra di più di 100 persone e su un approccio al cambiamento e all’evoluzione continui. Oltre 50 donne con competenze in IT, design, finance e banking sono ogni giorno protagoniste della rivoluzione in atto nel panorama dei servizi finanziari, contribuendo a semplificare la gestione del denaro nella vita quotidiana di milioni di persone. Hanno in media 31 anni e anche di provenienza e formazione internazionale (Italia, Thailandia, Colombia, Marocco, Romania, Perù e Irlanda), e sono un evidente caso di come per cogliere le sfide dell’innovazione sia necessario dare spazio al talento, a competenze e attitudini diverse, lasciando spazio a specificità e storia del singolo per portare valore al progetto nel suo insieme.

Sono diversi i ruoli che le donne ricoprono in HYPE, da quelli tipici di una realtà B2C a quelli caratteristici di una tech company come UX designer e data scientist, posizioni cruciali per lo sviluppo di uno degli aspetti chiave di una realtà digitale: implementare e garantire una user experience totalmente disegnata sui bisogni del cliente.

A raccontare dell’opportunità di realizzazione professionale trovata, grazie all’ approccio inclusivo, sono due hypers del team che ricoprono ruoli figli dell’evoluzione tecnologica: Kelly Johanna Llain Uribe, User Experience designer colombiana proveniente da illimity che analizza e interpreta il comportamento dei clienti, le dinamiche e il contesto per costruire un’esperienza fluida e in linea con le aspettative dell’utente finale e Ludovica Puccilli, Business intelligence e Data Scientist, laureata in Statistics and Decision Science con un’importante esperienza accademica a Parigi.

“Rispetto a soluzioni come quella proposta da HYPE, i consumatori hanno aspettative sia di tipo pragmatico per trovare una risposta efficace al proprio bisogno, sia in termini di piacevolezza dell’esperienza di utilizzo. Per garantirle è necessario leggere correttamente le esigenze del cliente e saper decifrare i segnali che arrivano da una customer base ampia ed eterogenea. In ottica data driven, indipendentemente delle caratteristiche sociodemografiche del cliente, studiamo un’offerta efficace che si evolve in linea con i cambiamenti di mercato. È entusiasmante lavorare in una industry e in un’azienda in cui sono le skill a fare la differenza, scardinando il luogo comune che la tecnologia abbia genere”, racconta Kelly.

Le fa eco Ludovica, prima nel suo ruolo assunta in HYPE: “Abbiamo la fortuna di lavorare in un ambiente favorevole per la nostra crescita professionale, una realtà dove, anche grazie ad una struttura snella, ognuno può trasferire la propria visione e portare valore aggiunto. Non importa che tu sia giovane o meno, uomo o donna, contano le idee e la preparazione. Un approccio all’ascolto che permette a noi dipendenti di sperimentare, crescere e sentirci realmente parte di un progetto che sta rivoluzionando un settore chiave come quello del banking. Attraverso la creazione di algoritmi, lo sviluppo di modelli predittivi e l’utilizzo di strumenti di machine learning, analizziamo informazioni e individuiamo tendenze, spesso inaspettate, per portare valore aggiunto alle decisioni di business.”

La mission di HYPE è continuare a sviluppare un business sostenibile che mette al centro le esigenze di un cliente evoluto che riconosce il grande valore dell’innovazione e che per questo vuole approcciare anche il mondo dei servizi finanziari in maniera semplice e smart: una sfida che ogni giorno si ridefinisce sulla base di bisogni che evolvono velocemente.  Rendere semplice la gestione quotidiana del denaro è il mantra di HYPE che tra i propri obiettivi si pone anche quello di avvicinare le donne al mondo dei servizi finanziari con un’offerta che il mondo femminile sta scoprendo e apprezzando, le donne oggi sono un terzo dei clienti, in costante aumento. Mensilmente crescono più degli uomini (5,1%, contro il 4,8%) e negli ultimi 3 anni hanno conquistato 5 punti percentuali nella customer base.