Speranze di una ripresa con posti di lavoro per i “colletti verdi”
Il 2021 si preannuncia come un anno cruciale. Dopo la vittoria dei Democratici alle elezioni presidenziali di novembre, gli Stati Uniti, il maggiore inquinatore mondiale, hanno aderito nuovamente all’Accordo di Parigi. Inoltre, sembra probabile che un maggior numero di paesi si impegnerà a rispettare gli obiettivi di zero emissioni di carbonio, le linee guida per il raggiungimento di questo target e le nuove normative.
Tra i paesi si sta venendo a creare una tensione competitiva, in quanto nessuno vuole essere lasciato indietro. Ad esempio, pare che la nuova agenda “green” del Regno Unito punti ad essere più ambiziosa di quella europea.
Una tappa importante è stata raggiunta a novembre, quando il Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak ha annunciato il lancio dei primi Gilt verdi britannici nel 2021. Oltre a rivelare le intenzioni del governo, la dichiarazione è servita da esempio, aprendo la strada ad altre emissioni di green bond e imprimendo ulteriore slancio allo sviluppo della finanza green e sociale nel Regno Unito.
Per Columbia Threadneedle Investments si tratta di un’ottima notizia, in quanto da tempo conduciamo una campagna di pressione a favore del primo green Gilt, in particolare attraverso la nostra adesione all’Impact Investing Institute. La proposta congiunta di un Green+ Gilt a cui ha partecipato l’Istituto ad ottobre 2020 è stata sostenuta pubblicamente da 400 proprietari di attivi e investitori, che rappresentano patrimoni in gestione pari ad oltre 10.000 miliardi di sterline, a dimostrazione del forte sostegno del mercato.
Riteniamo che contribuire a migliorare i mercati dei green e social bond faccia parte del nostro compito. Il green Gilt britannico fa sperare in un inizio promettente del 2021, anno in cui il Regno Unito ospiterà la Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26). Ancora più significativo, però, è l’annuncio che il governo lancerà una banca nazionale per le infrastrutture, in grado di emettere i propri green e social bond.
Nel 2020 gli organismi sovranazionali e le agenzie governative sono stati tra i principali emittenti di obbligazioni in risposta al Covid-19. Il debito di nuova emissione basato su principi ambientali, sociali e di governance ha raggiunto un volume pari a 520 miliardi di dollari nel 2020, in aumento di oltre 215 miliardi di dollari rispetto al 2019. Di questi, 160 miliardi di dollari sono confluiti in social bond, il che equivale a un aumento dei collocamenti del 788% rispetto al 2019 (altro anno record per le emissioni di questi titoli), mentre più della metà dei capitali raccolti ha finanziato obbligazioni specifiche destinate ad alleviare gli impatti del Covid-19.
Siamo orgogliosi della risposta del mercato obbligazionario alla crisi, non solo in termini di portata ma anche di rapidità. I bond in risposta al Covid-19 sono stati emessi prima della fine di marzo, a pochissime settimane dallo scoppio dell’epidemia in Europa.
Questi emittenti sono stati in grado di reagire rapidamente in quanto disponevano già di quadri di riferimento per l’emissione di obbligazioni sostenibili, verdi o social, quadri che specificano le tipologie di progetti che è possibile finanziare, le procedure di rendicontazione relative all’utilizzo dei proventi, ecc. Tutto ciò ha permesso loro di rispondere con estrema rapidità. Nel 2021 mi auguro di vedere non solo più emissioni, ma anche più agenzie, società e istituzioni finanziarie che implementano quadri di riferimento analoghi; queste iniziative permetterebbero di ampliare il ventaglio di opportunità offerte da questi segmenti in cui continueremo a investire.
Sia i governi che il mercato obbligazionario faranno convogliare i capitali verso una ripresa verde nel 2021. In particolare, l’UE sta raccogliendo 100 miliardi di euro per aiutare i paesi più colpiti dal Covid-19, e la maggior parte delle emissioni avrà luogo nel 2021. Questi fondi serviranno principalmente a finanziare progetti ambientali, ma dovrebbero generare dei benefici anche sul piano sociale, sotto forma di nuovi posti di lavoro per “colletti verdi” in settori come quello delle infrastrutture green.
Tramite la nostra collaborazione con l’Impact Investing Institute e l’International Capital Markets Association (ICMA), intendiamo apportare miglioramenti al mercato in termini di opportunità di emissione, qualità delle obbligazioni e rigore della rendicontazione. In passato abbiamo contribuito allo sviluppo dei Social Bond Principles dell’ICMA e ci siamo impegnati a lavorare con quest’associazione per un altro anno.
Un’ultima osservazione sulle nuove normative ambientali e sociali previste per il 2021. Tale legislazione potrebbe rivelarsi particolarmente onerosa per alcune aziende. In tal caso, preferireste essere investiti in un fondo convenzionale, i cui titoli potrebbero essere penalizzati dai nuovi regolamenti, o in un fondo d’investimento responsabile che potrebbe risultare avvantaggiato?