Governo e Sindacati al confronto sulle pensioni verso la Legge di Bilancio

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La prossima riforma delle pensioni assume valenza di particolare rilievo in considerazione del momento economico attuale e soprattutto prospettico.

Da un lato è necessario riavviare il mercato del lavoro con il relativo flusso contributivo che in un sistema previdenziale a ripartizione come il nostro rappresenta la vera base di equilibrio. Al contempo occorre individuare opportune soluzioni di flessibilità in uscita per i lavoratori in età più avanzata e aiutate le imprese nella fase di ripartenza per cogliere le sfide della innovazione tecnologica e della digitalizzazione.

Il tutto in un sistema di vincoli che sono rappresentati dal profilo demografico del nostro Paese , caratterizzato da un sostenuto processo di invecchiamento e da difficoltà di ricambio generazionale per effetto del ridotto tasso di natalità, dall’elevato debito pubblico, sensibilmente aumentato per predisporre le misure di contenimento economico dell’emergenza Covid 19 , e dalle indicazioni della Commissione europea per garantire la sostenibilità finanziaria del nostro sistema previdenziale , prerequisito per accedere ai fondi del Recovery Plan. In questo contesto di riferimento è stato avviato il 27 luglio il nuovo percorso di concertazione 4.0 tra Governo e Sindacati per individuare la road map del nuovo percorso il cui obiettivo è quello di varare un nuovo pacchetto previdenza da inserire nella prossima Legge di Bilancio.  Il concreto confronto dovrebbe proseguire ora a settembre salvo qualche possibile iniziativa agostana.  Nel corso dell’incontro sono state anticipata alcune valutazioni della Commissione di studio sui lavori gravosi tese soprattutto a consolidare l’Ape sociale almeno fino al 2026 con un ampliamento delle categorie beneficiarie e una possibile rimodulazione del periodo minimo contributivo.

I sindacati hanno riproposto i punti della propria piattaforma. I temi che andranno ora affrontati sono rappresentati da nuove misure che sostituiscano quota 100 a partire dal prossimo anno,  interventi come anticipato per i lavori usuranti e gravosi, misure per favorire il pensionamento delle donne con un riconoscimento e la tutela della maternità (possibile un rinnovo di opzione donna), la introduzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani, la separazione di previdenza e assistenza, il rilancio dei fondi pensione sia con nuovi meccanismi di spinta gentile come una nuova finestra di silenzio assenso, una campagna di education previdenziale istituzionale, un possibile restyling fiscale in senso ulteriormente agevolativo