Operare nel quadro dei rapporti tra Stati Uniti e Cina

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Alla fine della scorsa settimana il Presidente americano Joe Biden e il Presidente cinese Xi Jinping hanno avuto la loro prima conversazione telefonica da sette mesi a questa parte, e solo la seconda in assoluto dall’insediamento di Biden, al termine di una serie di trattative diplomatiche infruttuose. Secondo la Casa Bianca si è trattato di una «discussione ampia e strategica» e «i due leader hanno riconosciuto la responsabilità dei rispettivi Paesi di evitare che la concorrenza reciproca sfoci in un conflitto».

Il contatto tra i due presidenti è un segnale incoraggiante, dopo un periodo prolungato senza progressi di sorta, ma non ci aspettiamo un netto miglioramento nel tono della comunicazione tra le due superpotenze o nella sostanza dei loro rapporti nei prossimi mesi. Segnaliamo che i due capi di Stato non si erano ancora incontrati di persona negli attuali ruoli e che entrambi dovranno superare una prova politica a casa propria a novembre 2022, quando si terranno le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti e il 20° Congresso nazionale del Partito comunista cinese. La politica interna dominerà i programmi elettorali e nessuno dei due vorrà assumere un atteggiamento troppo morbido nei confronti del Paese rivale.

I rapporti tra Washington e Pechino potrebbero quindi rimanere tesi, danneggiando la fiducia dei mercati. Tuttavia, numerosi precedenti storici rassicuranti ci inducono a credere che i due leader non si lasceranno trascinare in una spirale negativa (fosse anche solo per salvaguardare i propri interessi), evitando così che si realizzi lo scenario peggiore. A margine delle tensioni sino-statunitensi vediamo opportunità d’investimento in entrambi i Paesi, in particolare nelle aree seguenti.

  • Intrecci di capitali. Le differenze regolamentari tra i due Paesi potrebbero far uscire alcune aziende cinesi dai listini americani, con l’effetto di ridurne la liquidità e aumentarne la volatilità. Tuttavia, l’accesso al mercato di Hong Kong non sembra essere in discussione e il valore degli asset a lungo termine non dovrebbe cambiare sensibilmente. Consigliamo di investire in entrambe le aree per sfruttare i diversi cicli economici e le opportunità di crescita dei due dei maggiori mercati finanziari del mondo.
  • Legami tecnologici. Il nodo principale dello scontro tecnologico tra Cina e Stati Uniti riguarda i semiconduttori. Le aziende americane dominano l’industria mondiale dei chip, ma fanno affidamento sulle fabbriche asiatiche. Negli ultimi anni sono emerse tensioni perché gli Stati Uniti hanno vietato la vendita di semiconduttori per applicazioni specifiche a determinate aziende cinesi. A nostro avviso le due superpotenze continueranno a collaborare per pura necessità, ma la loro rivalità potrebbe accentuarsi. In base a questo scenario di riferimento, abbiamo un orientamento da neutrale a leggermente positivo sull’industria dei chip. La corsa tecnologica tra Washington e Pechino schiude anche opportunità in altre aree come software e centri dati, 5G, intelligenza artificiale (AI) e tecnologie abilitanti nei nostri temi d’investimento a lungo termine.
  • Cybersicurezza. Prevediamo una collaborazione limitata in questo campo e ci aspettiamo invece lo sviluppo di due ecosistemi paralleli basati sulle principali tecnologie con impatti per la sicurezza, come 5G e AI, o lo stesso settore della cybersecurity. Oltre a investire in aziende statunitensi e cinesi, consigliamo di diversificare le posizioni puntando su altri operatori in Europa, Giappone e Corea. La cybersicurezza rimane uno dei nostri temi principali in quanto la sua crescita è trainata dalle tensioni globali, comprese quelle relative al cyberspazio.
  • Cambiamento climatico. Ci aspettiamo una maggiore collaborazione sul fronte della lotta al cambiamento climatico, ma anche in questo ambito è inevitabile che si creino attriti. La Cina è una fonte essenziale di materie prime nella catena di fornitura del cleantech ed eventuali nuove restrizioni al commercio potrebbero ostacolare la produzione di pannelli solari e batterie ad alta capacità. Il nostro tema d’investimento del greentech globale comprende aziende statunitensi leader mondiali nell’efficienza energetica e produttori cinesi all’avanguardia nelle attrezzature fotovoltaiche e batterie per veicoli elettrici.

In prospettiva, la Cina continuerà a consolidare il suo ruolo di centro economico e potenza regionale, mentre gli Stati Uniti lotteranno per conservare il loro ascendente sulla politica globale. Saranno inevitabili gli scontri ricorrenti in grado di innescare frequenti ribassi delle borse globali nelle fasi più acute. Tuttavia, crediamo che alla fine i governi di entrambi i Paesi adotteranno un atteggiamento più illuminato nel loro stesso interesse.