Meta: la nuova Facebook passa per la realtà aumentata e virtuale

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Gli ultimi 10 giorni sono stati movimentati per il mercato delle criptovalute, dato che circa 170mila investitori retail hanno liquidato le loro posizioni lunghe, portando quasi tutti i settori a registrare perdite a due cifre e il Bitcoin a scendere al di sotto dei 60mila dollari. In realtà, in seguito questa perdita è stata recuperata e, nel momento in cui si scrive, il valore di mercato è di 61.5K dollari. Tuttavia, esiste una categoria di token che non è stata minimamente sfiorata da questa turbolenza, quella dei Virtual & Augmented Reality, noti anche come Metaverse token, il cui rendimento è cresciuto del 576%.

Recentemente, Facebook è stata al centro dell’attenzione per l’importante operazione di rebranding che ne cambierà anche il nome in Meta, in riferimento alla sua intenzione di andare a specializzarsi sui prossimi sviluppi del mondo dei social network, che ruoteranno attorno alla realtà virtuale. A conferma di ciò, la società ha annunciato di voler supportare gli NFT in quanto strumenti per la vendita di beni e servizi nel cyberspazio: “…questo renderà più facile per le persone vendere oggetti digitali in edizione limitata come gli NTF, di visualizzarli nei loro account e persino di rivenderli in modo sicuro.” – Vishal Shah, Head of Metaverse Products di Facebook.

Non sono in pochi a sostenere che questa sia un’operazione per sfuggire alla crescente pressione delle autorità a seguito di scandali come quello legato a Frances Haugen e ai suoi documenti, in cui la ex dipendente del colosso del web parlava di un algoritmo discriminatorio e oppressivo. Tuttavia, noi di 21Shares riteniamo che l’annuncio di Facebook sia stato veramente una grande opportunità per il settore della realtà virtuale e aumentata, soprattutto perché una delle principali ragioni per cui esistono le app fondate sulla finanza decentralizzata è proprio limitare il potere che i grandi colossi dei social media, la cui immagine appare compromessa agli occhi dell’opinione pubblica, esercitano sugli utenti. Non è un caso che le applicazioni native digitali di realtà virtuale siano finite sotto i riflettori proprio mentre gli investitori hanno iniziato a cercare alternative a Facebook; fenomeno che, secondo i dati riportati da Statista, porterà i mercati globali della realtà aumentata (AR), della realtà virtuale (VR) e della realtà mista (MR) a raggiungere un valore complessivo di 30,7 miliardi di dollari a fine 2021 e di 300 miliardi nel 2024.

Tuttavia, è opportuno sottolineare che Facebook gode comunque di un vantaggio competitivo importante, in quanto possiede un proprio hardware per la realtà virtuale, ovvero Oculus, acquistato nel 2014 per 2 miliardi di dollari. Qualora si dovesse verificare lo scenario di un mercato rialzista, Facebook/Meta potrebbe diventare il maggior beneficiario dell’adozione del settore Metaverse proprio grazie a Oculus, poiché è verosimile che gli utenti utilizzeranno occhiali VR immersivi in modo molto più massivo.

Pertanto, è molto probabile che nel lungo periodo Facebook/Meta vincerà la corsa all’hardware, ma se vuole vincere anche la competizione per il software, a nostro avviso è essenziale che vengano importate nel network applicazioni decentralizzate per AR e VR, in quanto gli utenti potrebbero rivolgersi ad altre realtà native digitali – come Sandbox e Decentraland – se la loro sfiducia nei confronti della società di Mark Zuckerberg dovesse persistere.