La riunione della Fed accende l’interesse degli investitori individuali sugli indici Usa

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Spectrum Markets ha pubblicato i dati del SERIX, il sentiment degli investitori individuali europei*, riferiti al mese di gennaio che rivelano come gli investitori abbiano assunto una posizione rialzista sui tre principali indici azionari degli Stati Uniti, in una situazione di volatilità dettata dalla riunione di gennaio della Federal Reserve.

Il dollaro statunitense ha raggiunto un nuovo massimo contro le altre valute verso la fine del mese, con gennaio che ha registrato anche una marcata volatilità di mercato sui titoli azionari statunitensi, in particolare alla luce degli sforzi della Federal Reserve per ribaltare l’inflazione e l’incertezza intorno al suo intervento sui tassi di interesse.

Con il persistere di alti livelli di volatilità, alla vigilia della riunione del FOMC, il 24 gennaio scorso, Spectrum Markets ha visto una giornata di trading record, registrando oltre 22.000 scambi.

“La Fed è attualmente sotto pressione per alzare i tassi e affrontare l’alta inflazione, in linea con le altre banche centrali. Il mercato sembra essere convinto che Jerome Powell e la sua squadra stiano facendo un buon lavoro nel mantenere il sottile equilibrio tra la lotta ai rischi dell’inflazione e il potenziale contraccolpo economico. La Fed ha indicato che inizierà ad aumentare i tassi di interesse gradualmente dopo marzo, evitando un segnale di stretta estrema, e il mercato sembra accogliere favorevolmente questo tipo di politica prudente”, spiega Michael Hall, Head of Distribution di Spectrum Markets.

Durante il mese di gennaio, su Spectrum Markets sono stati scambiati 87,5 milioni di certificati, con il 38,4% degli scambi effettuati al di fuori dell’orario tradizionale (cioè tra le 17:30 e le 9:00). L’88,6% dei certificati scambiati sono stati sugli indici, il 5% sulle coppie di valute, il 5,1% sulle materie prime e l’1,3% sulle azioni. I primi tre mercati sottostanti scambiati sono stati: DAX 40 (27,9%), S&P 500 (18%) e NASDAQ 100 (16,6%).

Guardando i dati SERIX per i tre principali mercati sottostanti, il NASDAQ 100 e il DAX 40 sono rimasti relativamente invariati, rispettivamente a 103 e 100. Nel frattempo, l’S&P 500 è salito leggermente, da 98 a 102, entrando di nuovo in area rialzista.

Spectrum Markets, il mercato paneuropeo dei certificati, ha pubblicato i dati del SERIX, il sentiment degli investitori individuali europei*, riferiti al mese di gennaio che rivelano come gli investitori abbiano assunto una posizione rialzista sui tre principali indici azionari degli Stati Uniti, in una situazione di volatilità dettata dalla riunione di gennaio della Federal Reserve.

Il dollaro statunitense ha raggiunto un nuovo massimo contro le altre valute verso la fine del mese, con gennaio che ha registrato anche una marcata volatilità di mercato sui titoli azionari statunitensi, in particolare alla luce degli sforzi della Federal Reserve per ribaltare l’inflazione e l’incertezza intorno al suo intervento sui tassi di interesse.

Con il persistere di alti livelli di volatilità, alla vigilia della riunione del FOMC, il 24 gennaio scorso, Spectrum Markets ha visto una giornata di trading record, registrando oltre 22.000 scambi.

“La Fed è attualmente sotto pressione per alzare i tassi e affrontare l’alta inflazione, in linea con le altre banche centrali. Il mercato sembra essere convinto che Jerome Powell e la sua squadra stiano facendo un buon lavoro nel mantenere il sottile equilibrio tra la lotta ai rischi dell’inflazione e il potenziale contraccolpo economico. La Fed ha indicato che inizierà ad aumentare i tassi di interesse gradualmente dopo marzo, evitando un segnale di stretta estrema, e il mercato sembra accogliere favorevolmente questo tipo di politica prudente”, spiega Michael Hall, Head of Distribution di Spectrum Markets.

Durante il mese di gennaio, su Spectrum Markets sono stati scambiati 87,5 milioni di certificati, con il 38,4% degli scambi effettuati al di fuori dell’orario tradizionale (cioè tra le 17:30 e le 9:00). L’88,6% dei certificati scambiati sono stati sugli indici, il 5% sulle coppie di valute, il 5,1% sulle materie prime e l’1,3% sulle azioni. I primi tre mercati sottostanti scambiati sono stati: DAX 40 (27,9%), S&P 500 (18%) e NASDAQ 100 (16,6%).

Guardando i dati SERIX per i tre principali mercati sottostanti, il NASDAQ 100 e il DAX 40 sono rimasti relativamente invariati, rispettivamente a 103 e 100. Nel frattempo, l’S&P 500 è salito leggermente, da 98 a 102, entrando di nuovo in area rialzista.