Oro sotto pressione

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Generalmente ci si aspetta che un quadro di inflazione crescente e di tassi d’interesse reali negativi sia favorevole all’andamento del prezzo dell’oro, ma negli ultimi mesi questo è stato piuttosto deludente. A fine anno il prezzo si attestava a 1.829 dollari, in calo di quasi il 4% rispetto all’anno precedente. Guardando al rendimento in euro risulta invece un rialzo intorno al 4%, grazie all’apprezzamento del dollaro US.

Come dimostrano i deflussi dagli ETF sull’oro, gli investitori hanno realizzato prese di profitto dopo il forte rialzo del 25% messo a segno lo scorso anno: i volumi di investimento in questi strumenti sono infatti calati di quasi 300 tonnellate, attestandosi a quota 3.041. A pesare sulla quotazione del metallo prezioso è stato forse anche il timore di un’inversione di tendenza nei tassi d’interesse, che potrebbe far lievitare i costi- opportunità degli investimenti in oro in quanto non generano interessi.

Inoltre sta crescendo la concorrenza delle criptovalute, in particolare del bitcoin, che molti investitori usano come una protezione digitale alternativa contro l’inflazione. Di conseguenza, diversi miliardi di dollari che normalmente sarebbero stati investiti nell’oro sono probabilmente partiti verso paradisi digitali.

A oggi sono stati creati circa 19 milioni di bitcoin, con un prezzo che a fine anno si attestava a 46.333 dollari US e un valore totale che sfiora i 900 miliardi di dollari. Ether, la seconda maggiore criptovaluta, che come il bitcoin ha una produzione ad alta intensità energetica, ma non limitata, ha un valore complessivo di circa la metà. A titolo di confronto, il valore delle circa 200.000 tonnellate d’oro estratte nel tempo valgono quasi 12.000 miliardi di dollari. Le banche centrali ne detengono qualcosa come 35.000 tonnellate, mentre poco più di 3.000 sono nelle casse degli ETF auriferi. Si stima che le famiglie tedesche detengano 9.100 tonnellate di oro da investimento (monete e lingotti), quasi il triplo della Bundesbank: forse la maggiore riserva aurifera al mondo. Difficile calcolare quanto oro da investimento detengano in totale, anche perché in aggiunta potrebbero fondere i gioielli per ricavarne il metallo prezioso.

L’importanza dell’oro come “rifugio sicuro” è emersa di recente in Turchia. Il paese ha attraversato ripetute ondate di inflazione e svalutazione della valuta locale: a dicembre il tasso d’inflazione ufficiale era al 36%, e la lira turca si è deprezzata del 44% contro il dollaro lo scorso anno e del 74% negli ultimi cinque anni. Inutile dire che i risparmiatori turchi non si lasciano sedurre dagli interessi elevati, ma preferiscono puntare sull’oro come riserva di valore a lungo termine.