Macro Europa: l’inflazione fa sempre più paura

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I timori sull’inflazione aumentano notevolmente anche in Europa dopo i dati pubblicati oggi sull’andamento dei prezzi al consumo in Spagna e Germania. A Madrid è stato reso noto che, nel mese di marzo, l’indice armonizzato CPI ha mostrato un incremento del 3,9% su base mensile e del 9,8% su base annuale. Le attese del mercato erano fissate per un incremento del 2,8% m/m e del 8,1% a/a. Il mese precedente il HICP aveva segnato un rialzo dello 0,8% m/m e del 7,6% a/a.

In Germania Destatis ha comunicato che l’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha evidenziato un aumento del 2,5% m/m e del 7,6% a/a, ben superiore alle stime del consensus (1,8% m/m e 6,7% a/a).

Questi dati preliminari lasciano intendere che l’inflazione nella zona euro farà segnare nuovi record. Domani saranno pubblicati i dati sulle pressioni inflazionistiche in Francia e in Italia, venerdì quelli su Eurozona e Unione Europea.

La paura sull’inflazione elevata porta alla crescita dei rendimenti dei bond governativi

Sui mercati abbiamo assistito a un forte aumento dei rendimenti sul mercato obbligazionario. Una ulteriore accelerazione al rialzo dopo quella già registrata nelle scorse settimane. Gli investitori stanno scontando un cambio di rotta in politica monetaria da parte delle banche centrale e in particolar modo della Bce. Nell’ultimo meeting dell’istituto di Francoforte si era già capito che i falchi avevano guadagnato consensi all’interno del Governing Council. I dati sull’inflazione confermano le preoccupazioni dei membri più conservatori e porteranno i banchieri centrali europei a discutere sempre più spesso di un rialzo dei tassi di interesse. Al momento le prospettive di IG sono fissate per un unico aumento del costo del denaro nel Vecchio Continente ma se le pressioni inflazionistiche continueranno ad aumentare alla velocità mostrata dai recenti dati i rialzi potrebbero essere anche 2 o 3.

E sul valutario?

Il cambio eurodollaro ha guadagnato notevolmente dopo i dati sull’inflazione. L’EUR/USD è salito fino a un massimo intraday a 1,1162, livelli che non si vedevano da 4 settimane. Il superamento della resistenza di breve a 1,1138 ha inviato qualche segnale positivo aprendo uno spiraglio alla realizzazione di un segmento rialzista anche verso i prossimi target a 1,12 e 1,1246, picco del 28 febbraio. Segnali contrari solamente sotto 1,1085.