La crescente rilevanza della silver economy

-

Un report della Commissione Ue pubblicato ad aprile 2018 evidenziava come se la Silver Economy europea fosse uno Stato sovrano, la sua economia si posizionerebbe, per dimensioni, alle spalle solo di Stati Uniti e Cina. Lo ricorda un interessante Quaderno elaborato dal Centro Studi di Itinerari previdenziali che analizza gli impatti e le opportunità determinati dall’invecchiamento della popolazione con particolare focalizzazione sulla popolazione over 65 che nel nostro Paese rappresenta circa il 23,81 per cento della popolazione totale.

E’ importante in primo luogo partire dalla definizione di Silver Economy intesa come quel complesso di attività economiche rivolte specificamente alla popolazione con 65 anni o più inclusi anche i prodotti e servizi materiali e immateriali, beni e prodotti di consumo o investimento e varie forme di assistenza psicologica, riabilitativa e sanitaria di cui queste persone usufruiscono direttamente e l’ulteriore attività economica che questa spesa genera.

Vanno considerati sicuramente gli effetti sul sistema di welfare con particolare riferimento alla spesa previdenziale , sanitaria e per la non autosufficienza.  A tal riguardo viene evidenziato come  se a livello di “aspettativa di vita” l’Italia si colloca ai vertici delle classifiche, è fondamentale affrontare il nodo centrale del problema, ovvero il desiderio di tutti i Silver di vivere il più a lungo possibile in buona salute.  In Italia nel 2019 (ultimo dato disponibile) l’aspettativa di vita in buona salute a 65 anni è pari a 10,6 anni per gli uomini e 10,2 per le donne, pressoché in linea con la media UE, pari a 10,4 anni per le donne e 10,2 per gli uomini, mentre si colloca abbondantemente sotto rispetto al best performer Svezia dove l’aspettativa di vita è rispettivamente pari a 16,6 e 15,9 anni per donne e uomini, ma è anche distante dalla Germania, nella quale si riscontrano valori pari a 12,8 anni per le
donne e 11,5 per gli uomini o dalla Spagna dove l’aspettativa di vita in buona salute a 65 anni è quasi  identica per maschi e femmine (circa 12,4 anni).

Se si uniscono gli effetti dei fenomeni demografici e le condizioni di salute della popolazione più anziana, la sfida dell’invecchiamento si lega inevitabilmente a quella della non autosufficienza. E’ questa una quota importante della Silver Economy, sia come spesa pubblica che come spesa privata,  sia in termini di offerta di occupazione, con una prevalente percentuale femminile, sia di PIL, la gestione ottimale dei “grandi anziani”.

Ulteriore profilo della nuova grande economia dei senior è quello dell’invecchiamento attivo profilo che nel nostro Paese presenta importanti margini di miglioramento attraverso la riforma dell’organizzazione del lavoro con possibili benefici effetti anche in termini di stabilizzazione del sistema pensionistico. Importante asset in questa prospettiva è rappresentato dalla formazione continua, digitale e professionale.

Si sottolinea ancora come i Silver necessitano e necessiteranno sempre di più di un’offerta di beni e servizi dedicata, inevitabilmente specifica e declinata sulla base delle loro peculiari esigenze e possibilità. Con ricadute proficue per l’occupazione, per attività commerciali e produttive dedicate, così come per il settore terziario e il mondo della finanza in genere.