Eni riaccende le speranze di nuove fonti di approvvigionamento di gas per l’Italia
Eni: importante scoperta di gas al largo di Cipro
Le stime preliminari indicano circa 2,5 TCF (trilioni di piedi cubi) di gas in posto, con un significativo potenziale aggiuntivo che verrà valutato con un ulteriore pozzo esplorativo. Il pozzo ha incontrato un’importante colonna di gas in una sequenza di roccia serbatoio carbonatica con proprietà da discrete ad eccellenti. L’intensa campagna di acquisizione dati ha evidenziato un net pay complessivo di oltre 260 metri con intervalli caratterizzati da ottima permeabilità. Sono già in corso studi di ingegneria per uno sviluppo accelerato della scoperta.
Ulteriori potenziali volumi di gas
Il pozzo Cronos-1 è il quarto pozzo esplorativo perforato da Eni Cyprus e il secondo nel Blocco 6, dopo la scoperta a gas di Calypso-1 nel 2018. La scoperta di Cronos-1 crea le condizioni per portare a sviluppo ulteriori potenziali volumi di gas nella regione e rappresenta una delle azioni conseguite da Eni a supporto della fornitura di ulteriore gas all’Europa. Questa scoperta conferma l’efficacia della strategia esplorativa di Eni, volta a creare valore attraverso la profonda conoscenza dei bacini geologici e l’applicazione di tecnologie geofisiche proprietarie. Eni è presente a Cipro dal 2013. La società opera i blocchi 2, 3, 6, 8 e 9, e detiene partecipazioni nei blocchi 7 e 11 operati da TotalEnergies.
Eni ad Abu Dhabi
Eni detiene una quota del 70% ed è Operatore del Blocco 2, PTTEP detiene il restante 30%. Eni è presente ad Abu Dhabi dal 2018. La società è Operatore in 3 licenze esplorative e ha delle quote con ADNOC in 3 concessioni di sviluppo e produzione offshore: Lower Zakum (5%), Umm Shaif e Nasr (10%) e Ghasha (25%).
Le critiche
Molto critico però nei confronti di queste scoperte è il sito greenreport.it che si chiede: “Si tratta di una buona notizia? Per i bilanci della multinazionale italiana sicuramente sì, contando che oggi il prezzo del gas naturale ha superato la soglia dei 286 euro al MWh sul mercato europeo di riferimento, ovvero il Title transfer facility (Ttf) olandese. Per le bollette italiane (che si tratti di elettricità o di gas naturale) la notizia è invece pressoché indifferente, in quanto il prezzo che paghiamo è ad oggi strettamente connesso a quello che si forma sul Ttf, che la materia prima arrivi da Eni o meno. La notizia invece è pessima per il clima, e dunque per tutti noi”.
Come possiamo commentare? “Difficile accontentare tutti”.