Amundi: le turbolenze del mercato britannico conducono verso un’ulteriore volatilità valutaria globale

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L’attenzione degli investitori si sta spostando dal pessimo mix crescita/inflazione al quadro estremamente negativo del saldo estero nel Regno Unito. Lo scorso 23 settembre il governo ha annunciato ulteriori tagli delle tasse non finanziati (ovvero senza coperture) pari allo 0,5% del Pil e la reazione degli asset del Regno Unito ha ricordato provvedimenti che eravamo abituati a vedere solo nei mercati emergenti. Il mercato sta dando un forte segnale che non è più disposto a fornire capitali per finanziare la posizione di disavanzo esterno del Regno Unito. La correlazione tra i tassi di interesse (sell-off in risposta all’annuncio) e la valuta (che è crollata bruscamente) indica che il mercato sta mettendo in discussione la credibilità delle azioni dei politici britannici.

Qual è la vostra view sulla sterlina Britannica?

La nostra opinione sulla sterlina è che già da qualche trimestre ci stavamo dirigendo verso una tempesta perfetta. Le nubi erano già presenti (Brexit, deficit delle partite correnti, problemi di leadership politica interna, credibilità della Bank of England, situazione geopolitica) e ora stanno tutte convergendo per generare la forte azione sui prezzi osservata negli ultimi giorni. Il fattore scatenante è stato l’annuncio del mini-budget da parte del nuovo cancelliere, Kwasi Kwarteng, il 23 settembre. Si è trattato dell’annuncio di uno dei maggiori stimoli fiscali in termini di taglio delle tasse dagli anni ’70, in un momento in cui il nuovo primo ministro attuerà una nuova politica energetica. Di conseguenza, il mercato si aspetta un aumento significativo del fabbisogno di finanziamenti da parte del governo britannico e ulteriori pressioni al rialzo sull’inflazione.

Pertanto, il mercato dei Gilt ha subito un drastico riprezzamento, con il titolo a 2 anni passato dal 3,45% del 22 settembre a quasi il 4,40% del 26 settembre (era sotto l’1% a fine 2021). Una reazione altrettanto brusca ha riguardato la valuta, che è scesa al di sotto del nostro obiettivo di breve termine di 1,10 dollari, con le ultime sessioni di mercato che sono state tra le più drammatiche degli ultimi 40 anni, incluso il 1992 quando la sterlina ha lasciato l’ERM (il meccanismo di cambio europeo) e, naturalmente, dopo il referendum sulla Brexit. Tuttavia, i rischi rimangono orientati al ribasso – dato che i prezzi sono già stati scontati (il Regno Unito è l’unico paese dei mercati sviluppati in cui si prevede che i tassi d’interesse siano superiori al 6% su un orizzonte di 12 mesi) – e un segnale di minor aggressività da parte della Bank of England accelererà, a nostro parere, il passaggio sotto la parità. Pertanto, nonostante questo forte movimento, crediamo che gli investitori dovrebbero evitare di “afferrare un coltello che cade”, e resistere alla tentazione di investire nella sterlina, dato che ancora non vediamo la luce alla fine del tunnel per quanto riguarda la discesa della valuta.

Ci stiamo avviando verso una crisi valutaria più generalizzata?

Ci siamo già. Attualmente stiamo raggiungendo livelli che non si vedevano da decenni. La normalizzazione della politica monetaria globale viene attuata dalle banche centrali con tempistiche e velocità diverse, il che implica un aumento della volatilità del forex. Inoltre, il forex è un mercato in cui sono in gioco anche una serie di diversi fattori, tra cui l’attuale situazione geopolitica, un rallentamento del commercio globale e, potenzialmente, un ribilanciamento delle riserve valutarie.

Ma ricordate cosa disse JP Morgan nel 1912: “L’oro è denaro. Tutto il resto è credito”. Dalla fine degli accordi di Bretton Woods, l’ammontare del debito è aumentato a livelli mai raggiunti in tempo di pace. Sembra quindi che il ruolo di valuta di riserva sia stato assunto dal dollaro, almeno nel breve e medio periodo. La domanda a lungo termine riguarda piuttosto il futuro delle valute fiat quando il rapporto debito/PIL a livello globale sta raggiungendo il 350% e in un momento in cui i rendimenti aumentano in modo significativo.