La mossa della Bank of England potrebbe essere fraintesa dai mercati e rischia potenziale passo falso

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La Bank of England si offre generosamente di acquistare titoli di Stato britannici a lunga scadenza a partire da oggi. Si tratta di un’inversione di tendenza rispetto all’annuncio di giovedì della scorsa settimana, in cui si confermava che le vendite di gilts sarebbero state effettuate a partire da lunedì 3 ottobre. Lo stallo messicano tra il governo, sull’acceleratore fiscale, e la banca centrale, sul freno monetario, è stato vinto dal governo, mentre la Banca ha dovuto battere ciglio. I rischi di contagio delle richieste di margini, causati dall’aumento dei rendimenti dei gilt, hanno fatto sì che il ciclo di feedback negativo riflessivo sul calo dei prezzi degli asset del Regno Unito diventasse troppo alto, rischiando di creare un circolo vizioso.

La banca centrale sarà preoccupata di dare l’impressione di essere indipendente e per questo motivo ha cercato di muoversi sul filo del rasoio tra l’annuncio odierno di un “periodo limitato” di acquisti di gilt a lunga scadenza e l’avvio di un programma di inasprimento quantitativo ritardato. Questo programma avrà un ritmo leggermente più elevato, in modo da mantenere la promessa di ridurre il bilancio di 80 miliardi di sterline nel primo anno. Tuttavia, la probabilità che il mercato fraintenda questo cambiamento di politica è alta e rischia un potenziale passo falso pericoloso.

L’annuncio di oggi arginerà in parte la marea di flussi di vendita che ci aspettavamo questa settimana, ma si tratta solo di un cerotto per un problema molto più ampio. Il Fondo Monetario Internazionale ha avvertito nella notte il governo britannico di “rivalutare” i tagli alle tasse, ma la Bank of England gli ha appena dato il via libera per continuare con i suoi piani? Di certo, il mercato avrebbe tratto maggior beneficio se il governo si fosse mosso per primo, e non viceversa.

L’acquisto di obbligazioni a lunga scadenza da parte della Bank of England, che si è dimostrata disposta a riavviare il quantitative easing in caso di nervosismo dei mercati, dovrebbe confortare gli investitori sull’esistenza di una garanzia di rendimento per i gilt. Se a ciò si aggiunge il relativo successo della sindacazione dei gilt trentennali di questa mattina (30 miliardi di sterline di interessi totali a fronte di 4,5 miliardi di sterline emessi), si può trarre un certo conforto. Tuttavia, aumentare i tassi bancari e al tempo stesso impegnarsi nel quantitative easing nel breve periodo è un ginepraio politico straordinario da percorrere. E potenzialmente si può parlare di un’ulteriore debolezza delle valute e di una continua volatilità.