Europa. Il Tribunale Unificato dei Brevetti da aprile 2023. Ma sarà a Milano?

Antonio Bana -
TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI AL VIA: MILANO RIMANE NEL LIMBO
A cura di Antonio Bana e Cristiano Bacchini

Implementation Roadmap

Sta circolando in questi giorni un documento apparso sul sito ufficiale della Unified Patent Court  dal titolo “Implementation Roadmap”, dal quale si evince che il sistema afferente il Tribunale Unificato dei Brevetti prenderà il via ufficialmente il 1 Aprile del prossimo anno, data a partire dalla quale la nuova Autorità Giudiziaria aprirà le porte e comincerà a ricevere ed istruire i contenziosi brevettuali.
Nel documento in parola si fa riferimento al reclutamento dei Giudici,  al deposito dello strumento di ratifica da parte della Germania, che viene indicativamente previsto nel periodo intercorrente tra il 19 ed il 23 dicembre,  così come vengono richiamati altri aspetti relativi alla novella Autorità Giudiziaria ed al suo organico.

Ma Milano?

Nulla viene detto, invece,  in merito all’attribuzione a Milano della prevista terza sede della Divisione Centrale, con le competenze in precedenza attribuite alla sezione londinese, non più esistente all’esito della Brexit. Ciò appare quantomeno curioso posto che l’Accordo per entrare in vigore necessita della firma dei tre Stati membri nei quali il maggior numero dei brevetti europei aveva effetto l’anno precedente alla firma dello stesso, ossia Francia, Germania e Regno Unito, quest’ultima  successivamente sostituita, a seguito della Brexit, guarda caso proprio dall’Italia.  
Trattasi di un tassello di non poco conto posto che al momento l’Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti è quello di allora e le disposizioni ivi inserite non sono mutate nel tempo, se non per la sostituzione dell’Italia al Regno Unito per le finalità di entrata in vigore.
Ciò sta determinando una lacuna relativa alla potestà giudiziaria in relazione  ad una serie di materie,  per così dire orfane di riferimenti, posto che alcuna decisione è ancora stata presa in merito alla terza sede della Divisione Centrale, allo stato rimasta vacante.
L’accordo infatti prevede all’art. 7 l’istituzione di una Divisione Centrale con sede a Parigi e due sezioni distaccate  a Monaco di Baviera e Londra, riconducendo alla  ex sede londinese,  materie che spaziano dal settore farmaceutico alla metallurgia.
E’ quindi imprescindibile l’istituzione della terza sede posto che, in assenza della quale, si renderà necessario stravolgere il sistema di attribuzione delle competenze.

Occorre una posizione chiara da parte del nostro Governo

Tale decisione va quindi presa e Milano, allo stato, sembra essere l’unica candidata. E’ quindi di vitale importanza, prima che sia troppo tardi,  una chiara presa di posizione da parte del Governo uscente, così come di quello che si insedierà nei prossimi giorni,  evitando che questa storia si inserisca nel filone del teatro dell’assurdo ed assuma le sembianze del Sig. Godot che, come è noto, non giunge mai e che non sia un’attesa infinita solo per ingannare il tempo e ….Milano !