Legge di bilancio 2023: nuovi limiti fiscali, flat tax e regime forfettario

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La Legge di bilancio per il 2023 porta con sé numerose novità e opportunità, nonché alcuni ostacoli.
Il rinnovato regime forfettario e la nuova Flat Tax fanno da sfondo alle principali novità e modifiche.
Innovativa, a detta del governo, la “nuova” Flat Tax sconta un’aliquota pari al 15% per una parte dei redditi definiti “extra”, determinati dalla presa in esame del maggiore dei redditi confrontati tra quelli dei 3 anni precedenti rispetto a quello corrente.
Dall’analisi condotta dalla Dott. Carolina Casolo (nella foto) con il collega Dott. Comm. Gianluca Ginepreti sono emerse le novità introdotte e alcuni ostacoli di natura operativa. In primis vediamo l’introduzione di nuovi limiti di fatturato.

I nuovi limiti di fatturato

L’innalzamento dei ricavi da Euro 65.000 a Euro 85.000 per il mantenimento del regime forfettario, con il conseguente passaggio al regime ordinario semplificato l’anno successivo nel caso in cui il soggetto abbia conseguito ricavi incassati compresi tra Euro 85.001 e Euro 100.000.
Il passaggio al regime ordinario semplificato in corso di anno, che avviene invece qualora il soggetto abbia conseguito ricavi incassati per un importo superiore a Euro 100.000.
Importante per i titolari di partita IVA sarà porre l’attenzione sugli elementi contabili e fiscali derivanti dalle nuove soglie valoriali, che potrebbero portare ad un eventuale innalzamento della franchigia IVA, come segue:
– per i soggetti con un volume di fatturato incassato pari a Euro 85.000 la franchigia rimarrà la stessa anche l’anno successivo;
– coloro i quali avranno il volume di fatturato incassato compreso tra Euro 85.000 e Euro 100.000 diventeranno invece soggetti passivi IVA l’anno seguente.
– il decadimento della franchigia IVA in corso d’anno, con il soggetto che diventa quindi passivo IVA, avviene qualora si superino gli Euro 100.000 per volume di fatturato incassato.

I nuovi limiti temporali

In particolare l’introduzione dei nuovi limiti temporali se si incassano fatture sopra i 100 mila Euro.

La modifica del comma 54, solo per una determinata casistica di soggetti, porterebbe invece con sé ostacoli operativi per i quali l’Agenzia Entrate deve ancora fornire chiarimenti. Questi riguarderebbero in particolare l’applicazione operativa in relazione all’IVA ed alla gestione delle Ritenute. Nel caso in cui il soggetto divenga ordinario semplificato in corso d’anno si prospetterebbero due possibili approcci.

Il primo prevede l’applicazione di uno storno integrale di tutte le fatture emesse in regime forfettario e la riemissione di tutte le fatture con applicazione di IVA ed esposizione di Ritenuta. In questo caso però il neo soggetto passivo IVA rischierebbe di perdere il beneficio all’opzione della detraibilità IVA in sede di prima liquidazione, lo stesso problema si presenterebbe quindi anche ai fini della gestione delle ritenute.
In alternativa, si potrebbe introdurre il soggetto come soggetto passivo esclusivamente al superamento del regime agevolato [approccio del “prima e dopo”]. Il limite in questo caso riguarderebbe la compliance, ovvero quali quadri compilare all’interno del modello dichiarativo
assoggettando l’intero reddito a tassazione ordinaria [irpef].

Novità ed Opportunità

I nuovi limiti introdotti in termini di fatturato incassato ampliano dunque il bacino dei soggetti che potranno usufruire della nuova versione del regime agevolato, il quale è da intendersi sia per i soggetti aderenti al periodo di imposta del 2022 [quello attualmente in corso], sia per i futuri anni a
venire.
L’introduzione di nuovi limiti innalza di conseguenza anche il valore pro-quota mensile fatturabile in caso di apertura di una posizione fiscale in corso d’anno. Una modifica che, presentandosi con un rischio di cambio regime contenuto, andrebbe ad incentivare inoltre tutti quei soggetti che hanno avviato un’attività senza essersi precedentemente regolati nello strutturarsi.
Permane ovviamente la perdita del regime agevolato in caso di superamento del limite massimo di fatturato incassato di Euro 100.000. Ciò avverrebbe in data 1° gennaio dell’anno successivo con la precedente normativa, ma con le nuove norme in vigore accade nello stesso anno in cui si manifesta il superamento della soglia.
Se la nuova legge di bilancio da un lato amplia la possibilità di beneficiare delle agevolazioni fiscali, dall’altro interrompe un percorso di semplificazione burocratica iniziato nel 2014 proprio con la creazione del regime forfetario. L’introduzione dei nuovi limiti di fatturato e temporali porta quindi in essere alcune problematiche operative i cui scenari ipotizzabili gravano non solo sul contribuente e sul professionista a livello procedurale, ma anche finanziario.
Allo stesso tempo la manovra porta con sé la possibilità di eliminare e contenere alcune delle distorsioni ad oggi presenti nel sistema fiscale italiano derivanti dall’applicazione dell’attuale regime forfetario.

Ringraziamo per la stesura dell’articolo la Dott. Carolina Casolo e il Dott. Comm. Gianluca Ginepreti