Ebury: Il dollaro si rafforza dopo il forte rapporto sul mercato del lavoro statunitense

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La scorsa settimana è stata caratterizzata da diverse riunioni delle banche centrali, le cui comunicazioni sono state considerate tendenzialmente dovish anche se i tassi sono stati alzati come da aspettative. Tutto questo è stato però oscurato dall’impressionante rapporto sul mercato del lavoro statunitense di gennaio, il quale venerdì ha fatto impennare i rendimenti obbligazionari e il dollaro; nonostante tutte le misure restrittive  della Fed, il mercato del lavoro statunitense non sta subendo alcun allentamento, ma sembra aver iniziato un’altra fase di spinta. La scorsa settimana il dollaro è stata la valuta più performante tra le G10, ma le valute dei mercati emergenti hanno mantenuto una discreta tenuta, soprattutto quelle asiatiche che beneficiano della fine delle politiche zero-COVID in Cina.

Con la Fed pronta ad allentare la stretta monetaria, a differenza della BCE, lo scenario dovrebbe rimanere generalmente positivo per l’euro nonostante la flessione della scorsa settimana. Tuttavia, l’incertezza è alta e tutte le banche centrali guarderanno con attenzione i prossimi dati sull’inflazione. Questa settimana non sono previsti dati di questo tipo dalle principali aree economiche, per cui ci si concentrerà su una serie di interventi dei funzionari della Federal Reserve, della BCE e della Banca d’Inghilterra. L’unica eccezione sarà l’indice dei prezzi al consumo di gennaio in Cina, venerdì, dove ci aspettiamo che l’inflazione aumenti rapidamente e converga con i livelli prevalenti altrove, ora che i lockdown appartengono al passato.

EUR

Sembra che l’Eurozona sia riuscita ad evitare la recessione nell’ultimo trimestre del 2022. La BCE ne ha dato dimostrazione aumentando i tassi di 50 punti base, come previsto. Resta un po’ di perplessità nell’interpretazione dovish che il mercato ha dato alla riunione della scorsa settimana. Un altro rialzo massiccio è stato preannunciato per la riunione di marzo e la Lagarde ha fatto ripetuti riferimenti alla resilienza dell’inflazione core, un tema che abbiamo evidenziato già da tempo. In ogni caso, come in altre occasioni, la chiave nei prossimi mesi sarà rappresentata dai dati sull’inflazione. Il rapporto settimanale di gennaio ha riservato un’altra sorpresa al rialzo, con l’inflazione core che si è mantenuta al massimo storico del 5,2%.

USD

Anche la conferenza stampa del presidente Powell dopo la riunione del FOMC è stata interpretata come dovish, ma i forti dati di  venerdì hanno reso rapidamente obsolete tali disquisizioni. Sembra che il mercato del lavoro statunitense stia effettivamente registrando un’accelerazione. Oltre ai numeri da capogiro di venerdì sulla creazione di posti di lavoro e sulla disoccupazione, il record di aperture di posti di lavoro e le richieste di disoccupazione ai minimi storici indicano che il mercato del lavoro è diventato più rigido nonostante i significativi aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve. I rendimenti obbligazionari hanno chiuso la settimana in rialzo negli Stati Uniti e la ritirata del dollaro sembra essersi fermata per il momento. Come altrove, riteniamo che i prossimi dati sull’inflazione saranno molto più importanti di una eccessiva analisi  delle comunicazioni delle banche centrali.

 

GBP

La riunione della Banca d’Inghilterra della scorsa settimana è stata interpretata dai mercati come dovish e i rendimenti dei titoli di stato inglesi (Gilt) hanno chiuso la settimana in calo di quasi 30 punti base. Gli scioperi potrebbero aver contribuito ad alimentare il malumore e la sterlina ha chiuso la settimana in ribasso rispetto a tutte le valute del G10, tranne che alla corona norvegese. Riteniamo che gli investitori stiano reagendo in modo eccessivo a questa “svolta dovish”, dal momento che le opinioni della Banca d’Inghilterra si sono dimostrate piuttosto contrastanti nel corso di questo ciclo di rialzo dei tassi . L’inflazione core nel Regno Unito non ha ancora mostrato alcun segno di attenuazione e le prospettive di crescita sono state nuovamente riviste al rialzo. In ogni caso, i prossimi dati sull’inflazione in arrivo saranno ancora più importanti di prima. Questa settimana non sono previsti dati di questo tipo, per cui l’attenzione sarà rivolta alle dichiarazioni dei membri del comitato di politica monetaria e ai dati preliminari del PIL del quarto trimestre.