Indici PMI europei in rialzo oltre le previsioni

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Questa mattina S&P Global ha rilasciato i dati finali sugli indici PMI manifatturieri dei principali paesi europei che a gennaio hanno tutti mostrato un significativo miglioramento. A livello aggregato, l’indice dell’Eurozona è salito a 48,8, in linea con le previsioni, toccando i livelli massimi da cinque mesi e crescendo per il terzo mese consecutivo. Il dato precedente era fermo a 47,8.

Il valore è infatti ancora al di sotto della soglia di neutralità fissata a 50 ma ha mostrato una straordinaria ripresa rispetto al calo di questo autunno. Tuttavia, continua la contrazione dei nuovi ordini e della produzione per l’ottavo mese consecutivo.

I dati indicano che l’economia del Vecchio Continente sta quindi rallentando anche se ad un ritmo inferiore alle attese mentre le aziende manifatturiere si stanno adeguando al nuovo scenario macroeconomico diminuendo le giacenze dei prodotti finiti e allineando le scorte di magazzino alle odierne condizioni economiche.

A spiccare tra i paesi che hanno mostrato un’espansione a gennaio vi sono Italia e Francia con valori di 50,4 e 50,5, rispettivamente il massimo in sette e cinque mesi.

Nonostante questo, la contrazione della domanda è ancora presente sebbene sia rallentata, contribuendo però alla riduzione della pressione sui prezzi di acquisto che è crollata ai minimi da 26 mesi. Tuttavia, i prezzi di vendita sono aumentati sebbene ad un ritmo più lento rispetto alla media del 2022.

Anche l’ottimismo è salito ai livelli massimi da febbraio 2022, quindi precedente alla guerra in Ucraina, fattore questo che fa credere che il peggio sia ormai passato.

Gli effetti sui mercati

Alla pubblicazione degli indici PMI i principali panieri azionari europei sono in ribasso e restano molto volatili fino ad una breve reazione positiva in concomitanza con il dato sull’inflazione europea. Tuttavia, sono in verde solo Milano e Francoforte con un +0,35% e un +0,12%.

Sul Forex, l’EUR/USD mostra anch’esso molta volatilità fino ad attestarsi a 1,0884.

Le previsioni

I dati di oggi mostrano che nel comparto manifatturiero europeo regna un quadro decisamente più positivo rispetto ai minimi toccati lo scorso ottobre che avevano anticipato l’arrivo di una pronta recessione.

Il crollo dei prezzi del gas naturale, dovuto in parte ai sussidi statali e al clima mite, ha contribuito ad alleviare la pressione sui prezzi mentre la riapertura della Cina ha definitivamente archiviato le preoccupazioni legate alla pandemia di Covid-19.

Lo scenario è quindi migliore rispetto a quello di qualche mese fa anche se sembra che la recessione possa essere evitata nonostante la continua stretta monetaria imposta dalla BCE.