La BCE sanziona Goldman Sachs Bank Europe per falsa dichiarazione

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Goldman Sachs Bank Europe — 

La Banca centrale europea (BCE) ha imposto una sanzione amministrativa di 6,63 milioni di euro (6.630.000 euro) a Goldman Sachs Bank Europe SE dopo che la banca ha segnalato attività ponderate in modo errato per il rischio di credito (falsa dichiarazione del fabbisogno di capitale).

Nel 2019, 2020 e 2021, per otto trimestri consecutivi, la banca ha riportato attività ponderate per il rischio di credito inferiori a quanto avrebbe dovuto. Ciò si è verificato perché la banca ha classificato erroneamente le esposizioni societarie e ha applicato loro una ponderazione del rischio inferiore rispetto a quanto prescritto dalle regole bancarie. Carenze nei controlli interni hanno impedito alla banca di rilevare tempestivamente tale errore. La banca ha segnalato alla BCE cifre calcolate in modo errato, impedendo quindi alla BCE di avere una visione completa del proprio profilo di rischio.

Le attività ponderate per il rischio sono una misura dei rischi che una banca ha sui suoi libri contabili. Servono come base per le banche per calcolare le loro esigenze di capitale. Sottovalutare le attività ponderate per il rischio significa che la banca non ha calcolato correttamente il proprio fabbisogno di capitale e ha riportato coefficienti patrimoniali più elevati di quanto avrebbe dovuto fare. I coefficienti patrimoniali sono indicatori chiave della solidità patrimoniale di una banca e della sua capacità di assorbire le perdite.

Nel decidere l’ammontare della sanzione da sanzionare una banca, la BCE applica la propria Guida alle modalità di determinazione delle sanzioni amministrative pecuniarie. Al di fuori delle categorie di gravità “minore”, “moderatamente grave”, “grave”, “molto grave” ed “estremamente grave”, la BCE ha classificato tale violazione come “grave”. Maggiori dettagli sulle sanzioni imposte dalla BCE sono disponibili sulla nostra pagina web sulle sanzioni di vigilanza.

La banca può impugnare la decisione della BCE dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

La Bce

Il potere della BCE di irrogare sanzioni deriva dall’articolo 18, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio, del 15 ottobre 2013, che conferisce alla Banca centrale europea compiti specifici in materia di politiche relative alla vigilanza prudenziale degli enti creditizi.
La decisione che irroga una sanzione può essere impugnata dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea alle condizioni e nei termini previsti dall’articolo 263 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.