Non solo Morgan Stanley prepara il licenziamento di migliaia dipendenti. La crisi tocca molti altri

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La crisi bancaria americana è più seria del previsto

Morgan Stanley sta preparando un nuovo round di tagli di posti di lavoro, forse 3.000 persone, anche se ci si aspetta un rimbalzo nelle trattative: sarebbe circa il 5% del personale, esclusi i consulenti finanziari e il personale che li supporta all’interno della divisione di gestione patrimoniale.

Ma i timori di recessione non toccano solo questo importante istituto bancario. Molte altre realtà finanziarie stanno affrontando pesanti tagli del personale. Le più grandi banche americane hanno pochi motivi per rallegrarsi quando riportano i risultati del primo trimestre; ad esempio affari redditizi come fusioni e acquisizioni si sono praticamente azzerati. Il desiderio della Federal Reserve statunitense di frenare l’inflazione attraverso aumenti dei tassi e la conseguente bufera che ha colpito le banche regionali ha ulteriormente frenato l’attività degli istituti più importanti.

Lazard

Ken Jacobs, che gestisce la società di consulenza finanziaria e gestione patrimoniale Lazard, ha condiviso le previsioni negative prevedendo che la stasi del settore durerà per il resto dell’anno. Infatti, ecco un altra conferma: Lazard eliminerà il 10% della sua forza lavoro, Lo ha dichiarato la scorsa settimana l’azienda con sede a New York. Jacobs ha osservato che i giovani bancari rampanti hanno chiesto in passato salari sempre più alti durante il boom degli affari e ora è difficile ridurre questi livelli di retribuzione, mentre anche i costi per viaggi, servizi di informazione ecc. sono aumentati vertiginosamente.

Gli analisti prevedono che le entrate derivanti dalle commissioni bancarie saranno in linea con quelle dello scorso anno, che erano circa la metà dei 10,3 miliardi di dollari che la banca ha raccolto durante la frenesia degli affari del 2021.

Tagli generalizzati ai posti di lavoro

Se Morgan Stanley lo scorso dicembre ha già tagliato circa 1600 posti di lavoro, anche Goldman Sachs Group ha eliminato circa 3000 posizioni a gennaio in uno dei suoi più grandi tagli di sempre. Ma non finisce qui: Il CEO di Citigroup Jane Fraser ha dichiarato pochi giorni fa che anche loro si stanno preparando ad apportare modifiche ai livelli di personale. “Come ogni istituzione, si apportano alcuni aggiustamenti alla capacità, ma è così nell’investment banking”, ha detto Fraser in un’intervista a Bloomberg Television.

Secondo il canale televisivo CNBC il crollo di Wall Street nel numero di IPO e fusioni condiziona pesantemente gli affari di questa prima parte dell’anno: tutte le principali società di consulenza, tra le quali Lazard, Morgan Stanley e Citigroup che abbiamo appena citato, dovranno passare a notevoli tagli di posti di lavoro. E cita espressamente anche Bank of America.

In effetti Bank of America ha ridotto il numero di dipendenti di circa 1.000 unità nella prima parte di aprile e sta pianificando un ulteriore ridimensionamento entro la fine dell’anno. Le riduzioni di posti di lavoro fanno parte di uno sforzo per contenere le spese poiché la seconda banca della nazione vede ancora recessione all’orizzonte. Il numero di buste paga di BofA ha raggiunto il picco di 218.000 a gennaio prima di scendere a 216.000 a metà aprile.

La crisi bancaria americana

L’opinionista di CNBC Jim Cramer è ancora più pesante nel suo giudizio sulla crisi bancaria “E’ una vergogna quello che stanno facendo la FDIC e la Fed”. La Federal Deposit Insurance Corporation è una società del governo degli Stati Uniti istituita nel 1933. È un’Agenzia indipendente da Governo e Federal Reserve, che gestisce fondi del bilancio federale.

La critica si riferisce al salvataggio indiscriminato della banche regionali. Rincara la dose Sheila Bair (chair of the Federal Deposit Insurance Corporation FDIC dal 2006 al 2011) su FRONTLINE: “Quel denaro inizierà a uscire dalle banche della comunità a favore di istituzioni che sono considerate aventi uno status privilegiato. Quindi questi salvataggi una tantum che sono particolarmente giusti per un paio di istituzioni creano molte distorsioni e svantaggi competitivi per gli altri, motivo per cui non mi piacciono davvero”.

E a proposito del tanto sbandierato rischio sistemico, non riesce a trattenersi: “E’ straordinario che stiano individuando solo un paio di istituzioni di medie dimensioni per salvare sostanzialmente tutti i loro depositanti non assicurati. Non l’ho mai visto prima. E la stessa eccezione al rischio sistemico, che è il meccanismo legale che stanno usando, è davvero straordinaria da innescare. È pensato per essere usato molto raramente quando le cose vanno davvero male. E ancora, timori di liquidità in un paio di istituzioni di medie dimensioni: mi sorprende che dicano che è sistemico…”