Pensione italiana con doppia nazionalità: quali regole? Convenzione bilaterale con gli Stati Uniti

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Tratto da www.pmi.it

Fonte: Barbara Weisz

La pensione maturata in Italia è soggetta alla tassazione italiana, indipendentemente dal fatto che il titolare nel frattempo si sia trasferito in un altro Paese. Quindi, se i contributi versati hanno consentito di maturare un diritto a pensione, nel momento in cui scatterà la relativa decorrenza l’INPS, o l’istituto previdenziale di appartenenza (se diverso), verserà quanto dovuto, applicando la tassazione italiana.

Nel caso di contribuzione in diversi Paesi occorre distinguere: ad esempio l’Italia e gli Stati Uniti hanno siglato un accordo di sicurezza sociale in base al quale si possono sommare i contributi versati nei due Paesi, operando una totalizzazione internazionale. In questo caso, l’ente previdenziale italiano e quello americano verseranno i relativi importi pro quota (ognuno in base a quanto maturato nei due Paesi).

Se ci sono periodi di lavoro che possono essere soggetti alla legislazione di entrambi gli Stati, in caso di doppia cittadinanza si può scegliere quale delle due legislazioni fiscali applicare. Tornando al caso degli Stati Uniti, il riferimento normativo è l’Accordo di sicurezza sociale fra Italia e Stati Uniti del 1973, come aggiornato dall’addendum del 1984.

Portale INPS

Tutti i documenti necessari sono sul portale dell’INPS, nelle pagine dedicate alla convenzione bilaterale con gli Stati Uniti. Si può anche consultare sul portale del Dipartimento delle Finanze la convenzione bilaterale Italia-USA contro le doppie imposizioni, che prevede la regola generale in base alla quale la pensione è tassata nello Stato in cui è stata maturata.