Perché la prossima ripresa economica potrebbe rivelarsi più forte del previsto

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L’aggressiva campagna di rialzi dei tassi d’interesse della Federal Reserve statunitense, volta a contrastare la persistente inflazione, ha aumentato il rischio di recessione. Le recenti turbolenze del settore bancario, che probabilmente daranno luogo a un inasprimento delle condizioni del credito, potrebbero aumentare tale rischio.

Gli Stati Uniti sono già in recessione?

Riteniamo di essere in procinto di una recessione. Con un’inflazione ancora superiore all’obiettivo del 2% della Fed e un mercato del lavoro rigido, la banca centrale ha ancora molto lavoro da svolgere. Alla luce dei recenti dissesti bancari, riteniamo che la Fed potrebbe adottare un approccio più moderato agli aumenti dei tassi, pur restando pronta a rialzarli finché l’inflazione non rallenterà ulteriormente.

Al momento prevediamo un calo dell’1,0% del prodotto interno lordo (PIL), ovvero quella che verrebbe considerata una “lieve” recessione. Questo non significa sminuire l’impatto della recessione sugli individui. Le recessioni, per quanto lievi, possono essere dolorose.

L’indebolimento del mercato immobiliare è un altro fattore di rischio. A marzo le vendite sono diminuite e i prezzi delle abitazioni sono scesi per il secondo mese consecutivo. Tuttavia, ci aspettiamo che i prezzi possano subire un ulteriore ribasso del 10%, per poi riprendere slancio. Ciò contribuirà a limitare l’eventuale deterioramento dei bilanci delle famiglie, che potrebbe fornire impulso alla fiducia dei consumatori.

La prossima ripresa sarà più forte o più debole di quelle precedenti?

Se ci sarà, crediamo che la ripresa sarà più forte rispetto ai cicli precedenti per due ragioni. In primo luogo, potrebbe non essere necessaria una riduzione della leva finanziaria su larga scala come è avvenuto durante la crisi finanziaria globale.

In secondo luogo, il settore del consumo statunitense è forte rispetto ai cicli passati. Mercati del lavoro sani, crescita dei salari e ricchezza delle famiglie dovrebbero essere catalizzatori fondamentali per una ripresa più robusta.

Certo, il mercato del lavoro USA si è indebolito di recente e una recessione di qualsiasi entità farà probabilmente aumentare la disoccupazione dato che le società annunciano licenziamenti. Tuttavia, ha mostrato una forza costante, con 236.000 posti di lavoro in più a marzo. Perché? I cambiamenti strutturali nei mercati del lavoro hanno modificato le dinamiche della domanda e dell’offerta di lavoro.

Con il rallentamento dell’economia, la disoccupazione aumenterà ancora, ma crediamo che raggiungerà un picco di circa il 5,0% per poi diminuire più rapidamente di quanto accaduto nei precedenti cicli economici.

Quali altri fattori potrebbero sostenere una ripresa trainata dai consumatori?

Prevediamo che una moderazione dell’inflazione sosterrà ulteriormente la forza dei consumatori. Anche se ci vorrà del tempo prima che la Fed riporti l’inflazione al suo obiettivo del 2,0%, riteniamo che sarà contenuta attorno al 3,0%. Un’inflazione contenuta probabilmente aumenterà la fiducia dei consumatori. E se i salari si mantengono alti, la sensazione è quella di un vero e proprio aumento salariale. Prevediamo inoltre che entro il 2025 l’inflazione si avvicinerà al 2,0%-2,5%.

Pensiamo che assisteremo anche a incrementi della produttività grazie all’automazione e alla crescente diffusione dell’intelligenza artificiale. Ciò potrebbe costituire uno stimolo per l’economia, contribuendo a gestire l’aumento del costo del lavoro. Detto questo, non ci aspettiamo che questi aumenti di produttività compensino le esigenze di assunzione nel breve e medio periodo.

Prevediamo inoltre che la domanda di alloggi si intensificherà una volta usciti dalla recessione. I cambiamenti demografici e l’aumento dei nuclei familiari (un gruppo di persone che intendono vivere insieme) suggeriscono una probabile ripresa della domanda di alloggi. Ci aspettiamo che la diffusione del lavoro a distanza favorisca la domanda di sviluppo di abitazioni anche nei sobborghi, nelle aree extraurbane e nelle città di seconda fascia.

Cosa significa per gli investitori?

I solidi fondamentali del mercato del lavoro, i bilanci delle famiglie e un’inflazione moderata potrebbero portare, secondo le nostre stime, a una crescita del 3,0% nel settore dei beni di consumo statunitense. Questo dato è essenziale perché i consumatori rappresentano circa il 67% dell’economia USA. È importante precisare che una recessione causerà una certa contrazione del mercato del lavoro ma prevediamo che quest’ultimo registrerà una ripresa.

La solidità dei salari e la fiducia dei consumatori potrebbero stimolare la spesa al consumo, dando impulso a una serie di settori, tra cui quello dei viaggi e del tempo libero. Inoltre, la ripresa del mercato immobiliare potrebbe fornire la spesa edilizia nonché quella per altri beni durevoli, come gli elettrodomestici.

In passato, il mercato azionario ha sempre avuto la tendenza ad anticipare le riprese, precedendo qualsiasi svolta dell’economia.