Convertibili, una nicchia di valore nell’attuale fase di incertezza

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Quello che accadrà nelle prossime settimane non può essere previsto, ma riteniamo che le obbligazioni convertibili restino un’opportunità d’investimento interessante nell’attuale contesto di incertezza, in quanto la sovraperformance durante le fasi di ribasso dei mercati (13,57%) è maggiore rispetto alla sottoperformance durante le fasi di rialzo dei mercati (7,73%).

Dopo due anni e mezzo di relativa sottoperformance rispetto ad altri asset di rischio, tra cui le azioni e il credito, riteniamo esistano diversi fattori a supporto per le obbligazioni convertibili:

Il 72% delle obbligazioni convertibili ha attualmente un rendimento positivo. Ci aspettiamo che questo sia un fattore a supporto se aumentano i timori di recessione, in quanto i tassi d’interesse potrebbero diminuire, portando a un aumento del valore delle obbligazioni ed eventualmente a un rialzo dei prezzi.

A nostro avviso, l’asset class è ben posizionata per offrire un rischio di ribasso inferiore a quello delle azioni in caso di ritorno della volatilità, in quanto il delta medio dell’universo di investimento è al 45%.

Il mercato primario è tornato ad essere interessante nel 2023. Nella prima metà dell’anno abbiamo assistito a 78 nuove emissioni per 39,2 miliardi di dollari, con una cedola media superiore al 3% da parte di società finanziariamente più solide e consolidate, che tendono ad avere un rischio di credito inferiore. In altre parole, il mercato si sta attualmente rinnovando con caratteristiche che possono migliorare il profilo di rischio-rendimento complessivo dell’asset class. Questa tendenza dovrebbe accelerare, a nostro avviso, con un’enfasi sulla gestione delle passività e sulla riduzione del costo del debito.

L’M&A resta un tema di primo piano e ci aspettiamo che l’attività degli emittenti di obbligazioni convertibili rimanga robusta, perché l’innovazione incoraggia il consolidamento del settore. È importante ricordare che i detentori di obbligazioni convertibili beneficiano generalmente di una forma di protezione contro le acquisizioni attraverso la “clausola ratchet” o il “riscatto alla pari”. Una semplice voce di corridoio può far salire il prezzo delle obbligazioni convertibili a livelli che riflettono una maggiore probabilità di cambio di proprietà.

Il riacquisto di titoli convertibili da parte degli emittenti a un premio rispetto al prezzo di mercato corrente, ma al di sotto del valore nominale e prima della data di scadenza, è un vento di coda in aumento per l’asset class. Prevediamo che le aziende che si impegnano in riacquisti di debito vedranno anche un miglioramento delle loro metriche finanziarie, il che dovrebbe aumentare la fiducia degli investitori.

I titoli azionari sottostanti alle obbligazioni convertibili offrono un certo potenziale di recupero e vantaggi di diversificazione, in quanto un’ampia percentuale di emittenti spesso non ha altri strumenti di debito e forniscono un’esposizione a importanti trend secolari.

Le valutazioni sono attualmente a livelli assoluti interessanti e rappresentano, a nostro avviso, un punto di ingresso per capitalizzare sulla convessità.
Alla luce di questi fattori, riteniamo che le obbligazioni convertibili rappresentino attualmente un’alternativa difensiva naturale alle azioni, in grado di catturare la sovraperformance rispetto a eventuali ribassi.