Tasse e imposte sugli investimenti: i Paesi più appetibili per gli investitori secondo citywire.com

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La fiscalità è uno degli elementi da tenere in considerazione negli investimenti: citywire.com ha raccolto i principali dati di alcuni Paesi che rendono più convenienti gli strumenti finanziari.

Nel decidere come allocare i propri risparmi nei vari strumenti di investimento, un elemento da non dimenticare è quello della tassazione. Ci sono però alcuni Paesi che permettono ai loro residenti di evitare del tutto le imposte sui redditi, come Bermuda, Monaco, le Bahamas e gli Emirati Arabi Uniti.

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Come scrive WallStreet Italia, ci sono altri Paesi, ad esempio, dove non vengono applicate le imposte sui proventi finanziari, il che li rende molto attrattivi per gli investitori.  Tra questi vi sono il Belgio, il Lussemburgo, la Slovacchia, la Svizzera, la Repubblica Ceca e la Turchia.

Altri ancora, invece, applicano un’imposta sui proventi finanziari, ma hanno l’aliquota più bassa tra quelle previste nell’Unione europea, come la Grecia e l’Ungheria.

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In altri Paesi europei è possibile trovare una tassazione sui redditi personali più bassa di quella in Italia. In Austria è presente ad esempio una tassazione personale sui redditi progressiva che va da un minimo del 25% ad un massimo del 55%. In Bulgaria si paga invece un’aliquota forfettaria pari al 10%, mentre in Croazia ci sono delle aliquote fiscali progressive da 24% al 36%. A Cipro sono presenti delle aliquote fiscali progressive dal 20% al 35%, mentre in Ungheria la tassazione sui redditi personali è pari al 15%.

La situazione in Italia

L’imposizione fiscale sul capital gain in Italia è invece del 26%, un valore meno elevato di quello di altri Paesi europei, come la Danimarca, dove l’aliquota sulle plusvalenze è del 42%. Seguono Finlandia e Irlanda, rispettivamente al 34% e al 33%.

In Italia, lo scorso anno la pressione fiscale è arrivata a sfiorare il 43,5%. Il nostro paese nel 2019 era collocato al sesto posto per pressione fiscale in Europa con una percentuale del 42%. Nel 2020 era al 42,7%, mentre nel 2021 era pari al 43,4%.

Tra i paesi Ocse, la media della pressione fiscale è pari al 34,1%. Nel corso degli ultimi mesi gli aumenti registrati dal nostro Paese sono dovuti al fatto il nostro Pil risulta essere aumentato meno rispetto agli importi delle tasse.

Fonte: citywire.com