Ecco perché i fondamentali degli emergenti daranno i loro frutti

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La rotazione verso i mercati emergenti è stato un tema d’investimento di alto profilo nel 2023, sulla base dell’aspettativa che i mercati emergenti avrebbero sovraperformato quando la lotta all’inflazione della Fed statunitense fosse giunta al termine e i tassi d’interesse statunitensi avessero iniziato a diminuire. Ciò non è accaduto e il mercato statunitense ha registrato un rally grazie al tema dell’intelligenza artificiale nei titoli tecnologici a grande capitalizzazione, ma la narrativa dei solidi fondamentali degli emergenti è intatta. Siamo molto ottimisti sui Paesi emergenti per i prossimi due anni, grazie a diversi fattori favorevoli. In generale, i livelli di inflazione nei Paesi emergenti sono molto inferiori a quelli dei mercati sviluppati, il che consente loro di abbassare i tassi di interesse prima rispetto ai mercati sviluppati.

È possibile individuare in Cina e Brasile, i Paesi che guideranno il ciclo di allentamento globale. In Brasile i tassi d’interesse reali sono all’8%, quindi c’è un margine significativo per allentare le politiche monetarie; altri Paesi dell’America Latina e dell’Asia dovrebbero seguirli. Le enormi riserve valutarie, le eccedenze commerciali e le politiche fiscali prudenti, caratterizzano quasi tutti i principali Paesi emergenti, in particolar modo la Thailandia, la Corea del Sud, Taiwan e la Cina, mentre gli utili societari hanno toccato il fondo e ora stanno aumentando.

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I mercati emergenti sono incredibilmente economici da un punto di vista storico. La nostra aspettativa è che, non appena la Fed bloccherà l’allentamento monetario, i mercati emergenti guideranno il prossimo ciclo, in assenza dei fattori che hanno permesso ai mercati emergenti di sovraperformare nel decennio precedente. Il quantitative easing si è fermato o sta scomparendo, i tassi reali si stanno normalizzando e ci sono mercati emergenti in cui i fondamentali sono superiori. Lo scenario è molto chiaro. Un altro fattore che ha depresso le valutazioni degli emergenti rispetto agli omologhi del mondo industrializzato è stato il rischio di corporate governance percepito. C’è un’idea sbagliata secondo cui i rischi di corporate governance sono sostanzialmente maggiori nei paesi emergenti che in quelli sviluppati. Questa affermazione può essere messa in dubbio, perché i rischi sono gli stessi sia nei mercati emergenti che in quelli sviluppati. Considerato il livello delle valutazioni, riteniamo per un investitore azionario il rischio di governance sia sostanzialmente maggiore negli Stati Uniti che, ad esempio, in Corea del Sud.

Come approcciarsi alla Turchia

I solidi fondamentali degli emergenti non sono tutti uguali, con la Turchia e l’Argentina che presentano un’inflazione elevata e valute deboli. Guardiamo sempre all’’inflazione che può rovinare i rendimenti di un investitore azionario. Si sono verificati diversi casi in passato e, attualmente, la Turchia rappresenta un esempio perfetto. Si può dire che è il manifesto dell’inflazione che sfugge di mano e delle politiche che non hanno senso, come l’abbassamento dei tassi d’interesse in un contesto di inflazione galoppante, come negli ultimi quattro o cinque anni. La Turchia si trova ad affrontare un notevole cambiamento, in quanto i responsabili delle politiche ortodosse sono chiamati ad intervenire per aiutare la situazione economica attraverso una stretta monetaria. Questo riporterà la fiducia degli investitori stranieri, migliorerà il sentiment verso gli asset turchi e potrebbe aumentare gli investimenti diretti esteri in Turchia. La posizione geografica è molto interessante per molte multinazionali e c’è il potenziale per massicci investimenti da parte di multinazionali straniere.

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Essere pazienti e osservare la Fed

Nel complesso, a nostro parere, l’atteggiamento ancora “falco” della Federal Reserve statunitense rende i potenziali investitori nei mercati emergenti diffidenti nei confronti di un’esposizione eccessiva, nonostante lo storico sconto sulle valutazioni. Ma se la Fed dovesse smettere di aumentare i tassi, le banche centrali dei Paesi emergenti potrebbero iniziare a tagliare i tassi. Questo potrebbe essere il fattore scatenante di una sovraperformance a lungo termine dei paesi emergenti rispetto a quelli sviluppati. Il conto dei tassi d’interesse di molte società è elevato; quindi, anche la ripresa degli utili sarà in gioco.