Biodiversità. In che modo l’inquinamento influisce sugli ecosistemi?

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Uno dei principali motori della perdita e del declino della biodiversità in Europa e nel mondo è l’inquinamento. L’inquinamento mette sotto pressione gli ecosistemi di acqua dolce, marina e terrestre, le funzioni che mantengono e i servizi che forniscono. I tipi di inquinanti che influiscono sugli ecosistemi sono di ampia portata: dai prodotti chimici, i nutrienti (ad esempio l’azoto) e le microplastiche prodotti dall’uomo alle fonti ambientali come il rumore e la luce.

European Environment Agency

Questa sezione dell’EEA esamina le conoscenze disponibili e le tendenze dell’inquinamento e gli impatti associati sugli ecosistemi: sono presenti sottosezioni che forniscono analisi più dettagliate sull’impatto dell’inquinamento delle acque dolci, dell’inquinamento marino, dell’inquinamento atmosferico e dell’inquinamento del suolo sugli ecosistemi.

Ecosistemi a inquinamento zero

La biodiversità sostiene la vita sulla Terra. Fornisce cibo, regola il clima, purifica l’acqua, favorisce l’impollinazione e molto altro. La biodiversità, come gran parte della natura, è apprezzata anche per i suoi valori ricreativi ed estetici. Uno dei principali motori della perdita e del declino della biodiversità in Europa e nel mondo è l’inquinamento. L’inquinamento mette sotto pressione gli ecosistemi di acqua dolce, marina e terrestre, le funzioni che mantengono e i servizi che forniscono, tutti elementi vitali per la vita sulla Terra.

I tipi di inquinanti che influiscono sugli ecosistemi sono di ampia portata: dai prodotti chimici, i nutrienti (ad esempio l’azoto) e le microplastiche prodotti dall’uomo alle fonti ambientali come il rumore e la luce (come spiegato nel “Segnale” sull’inquinamento luminoso).

L’inquinamento può provenire sia da fonti “puntuali”, come impianti industriali e impianti di trattamento delle acque reflue urbane, sia da fonti “diffuse”, come l’agricoltura e il settore dei trasporti (EEA, 2020). I sistemi lineari di produzione e consumo (prendere, fabbricare, usare, smaltire) che guidano la società e l’economia europee tendono ad esacerbare l’inquinamento e i suoi impatti sugli habitat naturali, come dettagliato nella sezione inquinamento zero su produzione e consumo.

L’agricoltura contribuisce in modo significativo al danno per habitat e specie, con le attività agricole che rappresentano il 48% di tutte le pressioni legate all’inquinamento su habitat e specie in Europa (figura 1). Altre fonti significative di pressione dell’inquinamento includono l’urbanizzazione (21%) e fonti di inquinamento miste che non possono essere attribuite a un’origine o attività specifica (28%) (EEA, 2020). L’urbanizzazione include lo sviluppo urbano; l’uso di aree residenziali, commerciali, industriali e ricreative; e attività ricreative e di svago disperse.

Figura 1. Impatti di varie attività e processi economici su diversi habitat e specie
Nota: la dimensione dei quadrati e la sfumatura arancione riflettono l’entità della pressione esercitata dalle varie attività e processi economici: più grandi e scuri sono i quadrati, maggiore è la percentuale di pressione legata all’inquinamento che la categoria rappresenta. La categoria “Inquinamento” si riferisce a un piccolo numero di fonti che sono potenzialmente significative ma che non rientrano in nessuna delle altre categorie (ad esempio, specifiche fonti locali di inquinamento). In generale, tuttavia, le fonti di inquinamento sono incluse in una categoria specifica, ove possibile. Ad esempio, l’uso di prodotti fitosanitari è incluso nella categoria di pressione “agricoltura” perché sono direttamente pertinenti a tale categoria.
Fonte: AEA (2020). Sulla base delle relazioni degli Stati membri dell’UE nel periodo 2013-2018.

Inquinamento ed ecosistemi: sintesi dei risultati

La figura 2 presenta una valutazione generale dei progressi compiuti nella riduzione dell’inquinamento e nel raggiungimento dei pertinenti obiettivi/traguardi politici dell’UE per gli impatti dell’inquinamento delle acque dolci, marine, dell’aria e del suolo sugli ecosistemi. Ulteriori informazioni su ciascuno di questi argomenti sono presentate nelle sezioni pertinenti. È inoltre disponibile una raccolta di “Segnali” di inquinamento zero; questi forniscono informazioni supplementari che evidenziano altre questioni importanti o emergenti relative alle ambizioni e agli ecosistemi di inquinamento zero.

Figura 2. Analisi sintetica dell’inquinamento zero e degli ecosistemi

L’infografica qui sopra riassume i risultati generali descritti in ciascuna delle sezioni sugli ecosistemi e l’inquinamento delle acque dolci, l’inquinamento marino, l’inquinamento atmosferico e l’inquinamento del suolo. L’analisi considera due aspetti distinti: se la recente tendenza dell’inquinamento è positiva, negativa o incerta.
l’attuale “distanza dall’obiettivo”, sulla base di una valutazione delle tendenze o dello stato attuale, e se l’UE è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero definiti per il 2030 e/o altri obiettivi politici pertinenti.
L’analisi si basa su una combinazione di (1) indicatori e dati disponibili e (2) giudizio di esperti. Ulteriori dettagli di questa analisi sono inclusi in ciascuna delle sezioni (sull’inquinamento marino, delle acque dolci, dell’aria e del suolo), che riassumono la logica alla base dei risultati e indicano la solidità dei dati disponibili.

Riferimenti
AEA, 2020, Stato della natura nell’UE: risultati dalla comunicazione ai sensi delle direttive sulla natura 2013-2018, Rapporto AEA n. 10/2020, Agenzia europea dell’ambiente (https://www.eea.europa.eu/publications/state-of -nature-in-the-eu-2020) consultato il 13 ottobre 2022.