Ebury – Il dollaro torna a salire grazie alla buona performance dell’economia statunitense

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L’economia statunitense continua a sovraperformare rispetto all’economia globale e il dollaro ne trae vantaggio. I pessimi dati di luglio sugli ordini industriali tedeschi e i timori per il rallentamento della Cina hanno colpito i mercati azionari di tutto il mondo, ma i rendimenti dei Treasury statunitensi sono saliti comunque. Non sorprende che il dollaro abbia beneficiato di queste preoccupazioni, soprattutto perché l’economia statunitense si sta finora scrollando di dosso la debolezza economica altrove e i dati ad alta frequenza sorprendono al rialzo il più delle volte. La scorsa settimana quasi tutte le principali valute hanno perso terreno nei confronti del biglietto verde.

Questa settimana si prospetta fondamentale per i mercati finanziari. Mercoledì riceveremo forse il più importante report economico a livello mondiale, i dati sull’inflazione IPC di agosto negli Stati Uniti. I recenti aumenti dei prezzi dell’energia in tutto il mondo probabilmente faranno sì che si assista a un rimbalzo, anche se, come sempre, l’indice core è più importante. Giovedì la BCE terrà la riunione di settembre per la decisione sui tassi. La decisione sarà molto incerta, in quanto la banca centrale si trova a dover affrontare da un lato la debolezza dei dati economici e dall’altro le ostinate pressioni inflazionistiche.

EUR

Durante la scorsa settimana è continuata la serie di dati negativi provenienti dall’Eurozona. I primi dati PMI di agosto sono stati rivisti al ribasso rispetto ai livelli già negativi. Anche la crescita del PIL del secondo trimestre è stata rivista al ribasso, indicando ulteriormente che l’economia dell’Eurozona è in fase di stallo. I dati degli ordini industriali tedeschi di luglio sono stati particolarmente negativi. Il compito della BCE nella riunione di questa settimana appare particolarmente difficile. Da un lato, i segnali di stallo dell’economia continuano ad accumularsi. Dall’altro lato, non ci sono ancora chiari segnali di una tendenza al ribasso dell’inflazione, almeno non nei numeri fondamentali. C’è molta incertezza su quello che farà la BCE, ma ci aspettiamo comunque un rialzo, che potrebbe contribuire a far uscire la moneta comune dalla sua fase di stallo.

USD

La scorsa settimana una serie di dati economici ha evidenziato che l’economia statunitense continua a sovraperformare rispetto a tutte le altre economie. L’indice PMI ISM, è risultato più forte del previsto, così come le richieste di disoccupazione settimanali. I tassi dei Treasury decennali si aggirano sui massimi di un anno e il dollaro sta sorprendentemente beneficiando del divario tra i risultati economici oltreoceano. I dati sull’inflazione di questa settimana sono fondamentali. Sebbene l’indice headline potrebbe registrare un rimbalzo, i mercati si aspettano che il dato core mensile sia coerente con un’inflazione annualizzata inferiore al 3%, il che dovrebbe aprire la strada a una pausa della Federal Reserve nella riunione di settembre.

GBP

La scorsa settimana gli indici PMI sull’attività delle imprese hanno registrato una revisione al rialzo insolitamente ampia. Questo non ha favorito molto la sterlina, che ha chiuso la settimana in fondo alla classifica del G10, mentre i mercati continuano a ridurre le aspettative sul tasso terminale della Banca d’Inghilterra. I dati sul mercato del lavoro di questa settimana saranno fondamentali per la decisione sui tassi del MPC nel corso del mese. A meno di un rapporto molto debole, che non ci aspettiamo, la Banca d’Inghilterra dovrebbe aumentare ancora i tassi per combattere l’inflazione salariale vischiosa, il che dovrebbe dare sostegno alla sterlina.