Idrogeno: le opportunità in Europa

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Come viene usato l’idrogeno

L’idrogeno è oggi utilizzato in diversi settori e la sua produzione lo rende uno dei principali responsabili delle emissioni di anidride carbonica (CO2). La molecola dell’idrogeno è molto flessibile e può essere utilizzata come materia prima per molti processi. Ci sono casi in cui viene utilizzato direttamente, ad esempio nell’industria siderurgica, che è responsabile del 9% delle emissioni globali, rappresentando, quindi, un importante settore da decarbonizzare.

Il nostro focus principale è rappresentato dall’idrogeno verde, ovvero quello prodotto dall’elettrolisi dell’acqua utilizzando come fonte di alimentazione l’energia rinnovabile. Fra le industrie “early mover” che lo utilizzano troviamo quelle rivolte ai consumer che, oltre a fattori economici, possono avere un ritorno anche a livello di brand o ESG, legato alla decarbonizzazione. Ciò include alcune aziende cartarie, ma anche produttori di alimenti e bevande. I grandi settori industriali stanno iniziando a muoversi man mano che i regimi di sovvenzione si consolidano, e questo porterà a una rapida crescita.

Il mercato dell’idrogeno in Europa e come investire

Per raggiungere il Net Zero entro il 2050, la strategia di transizione energetica dell’UE si concentra su alcune aree specifiche. Tra queste, la decarbonizzazione dell’elettricità, l’elettrificazione del calore e l’elettrificazione dei veicoli. Un ruolo importante nella strategia europea è l’adozione dell’idrogeno per i settori difficili da decarbonizzare.

Nel breve termine, le opportunità di mercato sono più limitate, ma riteniamo che nei prossimi decenni gli investimenti annuali nell’idrogeno diventeranno paragonabili a quelli delle energie rinnovabili. Entro il 2030, l’UE ha l’obiettivo di raggiungere una capacità produttiva annuale di circa 20 milioni di tonnellate. Secondo le nostre stime, entro il 2050 circa il 30% dell’attuale domanda di elettricità sarà impiegata per la produzione di idrogeno per elettrolisi. Ciò significa che abbiamo di fronte un’opportunità di mercato complessiva di circa 2.000 miliardi di dollari.

Per quanto ci riguarda, siamo esposti all’intero set di opportunità della transizione energetica, combinando l’esposizione alle energie rinnovabili, una asset class molto consolidata e che rappresenta un insieme di opportunità su scala istituzionale, con l’esposizione a quelle che chiamiamo tecnologie adiacenti, di cui l’idrogeno costituisce la parte più consistente.

In Europa, a livello strategico, ci muoviamo seguendo tre punti fondamentali: lavorare in partnership, essere attivi nella supervisione della costruzione e nella gestione degli investimenti (circa la metà del personale è costituita da ingegneri) e, infine, concentrare le nostre risorse sugli asset di generazione di energia su scala.

Dal punto di vista dei prodotti, questo significa che siamo molto concentrati sulla produzione e sul consumo locale di idrogeno e di e-Metanolo che, probabilmente, al momento, sono i prodotti più maturi e hanno maggiori probabilità di produrre flussi di cassa simili a quelli delle infrastrutture.

A breve termine, non intendiamo assumerci rischi di sviluppo su larga scala, ma entriamo nella fase avanzata di sviluppo e/o costruzione. Ciò garantisce un impiego relativamente rapido e ci consente di ottenere rendimenti sicuri in modo relativamente veloce. Dal punto di vista della struttura delle operazioni, cerchiamo di investire in piattaforme di asset e in asset singoli.

I paesi più interessanti a livello europeo

In Europa i progetti in fase di sviluppo relativi all’idrogeno si sviluppano intorno alle principali aree di consumo e produzione. In particolare, Spagna, Portogallo e Paesi nordici sono considerati i principali centri di produzione del prossimo futuro, grazie soprattutto ai bassi prezzi dell’energia elettrica e alla forte penetrazione delle energie rinnovabili. Abbiamo diversi progetti in divenire in Germania, paese destinato a diventare un importante centro di consumo non solo di idrogeno, ma anche di molti suoi derivati.