Dal 1 gennaio 2024 debutta la nuova quota 104. Che cosa cambia

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Il disegno di legge di bilancio rivede nel pacchetto di misure previdenziali i canali di flessibilità in uscita che scadono a fine dicembre (quota 103, Ape sociale, opzione donna). Con particolare riferimento a quota 103 si inaspriscono i requisito di accesso. Quali sono le modifiche introdotte? Partendo dalla situazione attuale, possono accedere a tale modalità di pensionamento i lavoratori che abbiano 62 anni di età e 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023. Si prevede però una finestra mobile di 3 mei per i dipendenti privati e gli autonomi e di 6 mesi per i dipendenti pubblici.

Non possono invece accedere a quota 103 il personale appartenente alle Forze armate, il personale delle Forze di Polizia e di Polizia penitenziaria, il personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e il personale della Guardia di Finanza.

Come per le quote precedenti (quota 100 e quota 102) vi è ugualmente un divieto di cumulo reddituale fino al compimento dell’età di pensione di vecchiaia (fatta eccezione per 5.000 euro di lavoro autonomo occasionale annui). Oltre a queste limitazioni la norma prevede poi un valore massimo annuo: infatti dalla decorrenza della pensione fino al compimento dell’età di pensione di vecchiaia la pensione potrà avere un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto.

Cosa cambia? Si proroga di un ulteriore anno la possibilità del pensionamento anticipato con un come nuovo requisito anagrafico 63 anni per il 2024. Si ampliano poi le finestre che divengono rispettivamente 6 e 9 mesi. Si introduce poi un disincentivo ad un eccessivo anticipo del pensionamento. Nello specifico con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti nel 2024 ai fini della determinazione dell’importo delle pensioni anticipate le quote da calcolare con il sistema retributivo sono ridotte in misura pari al rapporto tra il coefficiente di trasformazione relativo all’età dell’assicurato al momento del pensionamento e il coefficiente di trasformazione corrispondente al requisito anagrafico per l’accesso al pensionamento se l’età dell’assicurato al momento del pensionamento sia inferiore a tale requisito anagrafico.

Si conferma poi il meccanismo di incentivo ad un rinvio del pensionamento una volta raggiunti i requisiti per quota 104 con il versamento in busta paga della porzione di contributo di pertinenza del lavoratore (i contributi obbligatori versati all’Inps sono pari al 33 per cento di cui 23,81 a carico del datore di lavoro e il 9,10 a carico del lavoratore).