Nuveen: tassi verso il picco. Come costruire un’allocation azionaria difensiva

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La fine del ciclo di inasprimento? In vista. Condizioni finanziarie? Ancora rigide. Una delle maggiori sorprese del 2023 è stata la capacità di resistenza dell’azionario statunitense. Dal minimo dell’ottobre 2022 al picco del luglio 2023, l’indice S&P 500 ha recuperato ben il 28%. Anche dopo un terzo trimestre in calo, l’indice si trova oggi quasi del 20% sopra il minimo del 2022, dopo aver superato una nuova serie di ostacoli quest’anno, tra cui la crisi delle banche regionali e una Fed che continua a insistere sul fatto che la stretta monetaria sta facendo bene. Gli investitori continuano ad essere preoccupati per il miglioramento dei dati economici, temendo che questo prolunghi la politica monetaria restrittiva e che, in ultima analisi, questo si traduca in una recessione più grave. Ci aspettiamo che questo comportamento reattivo del mercato continui. Proprio la scorsa settimana, i mercati azionari hanno subito un contraccolpo e i rendimenti dei Treasury statunitensi sono balzati in parte alla notizia che le vendite al dettaglio sono cresciute per il sesto mese consecutivo. Detto questo, il panorama di consumatori in buona salute sta iniziando a mostrare alcune linee di frattura, come l’aumento delle morosità sulle carte di credito.

Gli investitori azionari preoccupati dalle turbolenze macro hanno la possibilità di cercare un terreno più stabile. Tassi più elevati e inflazione persistente non sono le uniche ragioni per cui gli investitori potrebbero sentirsi costretti a evitare gli asset di rischio in questi giorni, con le tensioni e le ostilità geopolitiche che raggiungono nuovi livelli e le elezioni americane all’orizzonte. Come sempre, sconsigliamo il market timing e manteniamo il nostro mantra: “restate investiti”. Naturalmente, rimanere investiti non significa rimanere fermi. I partecipanti al mercato azionario hanno l’opportunità di modificare l’allocazione per cercare di mitigare la volatilità, generare reddito e, cosa forse più importante, cogliere i potenziali rendimenti che un mercato in ripresa potrebbe offrire.

Considerazioni sul portafoglio

I mercati azionari globali hanno prodotto buoni rendimenti nella maggior parte delle regioni fino ad oggi, con risultati particolarmente positivi nella prima metà del 2023. Considerati i rischi di un rallentamento dell’economia globale e le preoccupazioni per i bilanci dei consumatori, riteniamo che un’allocazione azionaria difensiva – concepita per resistere a inflazione, tassi d’interesse e volatilità di mercato ancora elevati – possa essere utile agli investitori. Una tale posizione si concentrerebbe sull’alta qualità, sulla generazione di flussi di cassa e sulla crescita dei dividendi.

Le società statunitensi che registrano una crescita dei dividendi sono sostenute da fondamentali positivi, da un potenziale di crescita sostenibile, da bilanci solidi e da ampi flussi di cassa liberi, che insieme rafforzano la loro flessibilità patrimoniale per restituire più liquidità agli azionisti attraverso l’aumento dei dividendi. Questo reddito può aiutare gli investitori a mitigare l’impatto dell’inflazione e dei tassi più alti per lungo tempo sui loro portafogli. Inoltre, le società con crescita dei dividendi hanno storicamente dimostrato una certa resilienza in caso di forte volatilità e di ribassi del mercato, nonché nei periodi successivi ai cicli di rialzo dei tassi della Fed.

Inoltre, riteniamo che il settore delle infrastrutture globali benefici di una domanda costante per i servizi di base necessari che queste società forniscono, offrendo un possibile cuscinetto durante un rallentamento economico. Questa parte del mercato azionario tende a essere relativamente ben isolata dall’aumento dei costi del debito (cioè dei tassi d’interesse) e dall’inflazione persistente, grazie alle maggiorazioni dell’inflazione contenute nei contratti sottostanti.

Abbiamo confrontato un portafoglio misto 50/50 di titoli con dividendi in crescita e di infrastrutture globali con il mercato azionario globale nel suo complesso. Sebbene i portafogli presentino valutazioni simili (rapporti P/E a termine), la combinazione 50/50 offre un notevole vantaggio in termini di rendimento da dividendo attuale (3,5% contro 2,3%) ed è stata meno volatile nell’ultimo decennio. Per gli investitori attenti ai rischi del contesto macroeconomico e che vogliono potenzialmente attenuare gli effetti della volatilità pur continuando a generare reddito nelle loro allocazioni azionarie, riteniamo che un’inclinazione verso i produttori di dividendi e le infrastrutture globali possa essere un approccio interessante.