L’economia sta trovando l’equilibrio, ma la Fed resta a un bivio

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L’indice dei prezzi al consumo (CPI) di settembre ha fornito una serie di indicazioni contrastanti. Mentre era previsto che il segmento dell’energia avrebbe sostenuto il dato headline, il vero nodo era altrove, ossia nelle componenti super core.

Dai dati pubblicati emerge un ritratto dell’economia statunitense con diverse sfumature. Certo, il persistente aumento dell’indice degli alloggi desta preoccupazione, in quanto evidenzia i sempre maggiori costi abitativi per molti americani. Da solo, ha rappresentato oltre la metà dell’aumento mensile complessivo. Tuttavia, sotto i numeri si nasconde una narrazione un po’ più incoraggiante.

I picchi sul fronte energia, in particolare della benzina, erano previsti e si sono materializzati, ma con uno sguardo più ampio si notano potenziali segnali disinflazionistici. Il calo di indici come quello delle auto e dei camion usati fa pensare a un possibile allentamento di alcuni settori della domanda, o a una ricalibrazione nelle catene di fornitura. Più incoraggiante è la tendenza a tre mesi dei dati, che dipinge un quadro di stabilizzazione e persino di ottimismo. È evidente che, nonostante il persistere di alcune pressioni, vi sono indicatori di un’economia che sta trovando il suo equilibrio.

I numeri sembrano suggerire cautela alla Federal Reserve. Con elementi core come i costi abitativi che non mostrano segni di cedimento, la banca centrale USA si trova di fronte a un dilemma.

Se questi segnali inflazionistici persisteranno o si amplificheranno, soprattutto in presenza di potenziali sorprese nei dati sulle vendite al dettaglio, la Federal Reserve potrebbe essere costretta ad adottare un atteggiamento più restrittivo. D’altra parte, se i dati si stabilizzeranno intorno a questi livelli, dato il recente forte aumento dei rendimenti, la Fed potrebbe restare in pausa, mantenendo la posizione attuale e offrendo così un po’ di respiro all’economia. In ogni caso, le prossime azioni della Fed saranno determinanti nel definire la narrativa sui mercati finanziari per il prossimo futuro.