Familiari a carico e adesione a previdenza complementare, il gap generazionale

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La adesione alla previdenza complementare rappresenta sempre più una scelta necessaria per la futura adeguatezza delle pensioni che verranno percepite. Ai trattamenti che verranno erogati da Inps e Casse di previdenza dovrà affiancarsi sempre più la rendita vitalizia erogata da fondi pensione e piani individuali di previdenza per integrare quello che si definisce come tasso di sostituzione, il “quanto cambia” cioè il proprio tenore di vita tra il lavorare e l’andare in “meritata pensione”.

Al momento però, in base a quelle che sono le evidenze statistiche della Covip, proprio le categorie che più avrebbero bisogno di integrazione pensionistica appaiono ancora non sufficientemente “incluse” . Secondo i dati della Relazione annuale della Covip si conferma infatti un gap generazionale: la distribuzione per età vede la prevalenza delle classi intermedie e più prossime all’età di pensionamento: il 48,9% degli iscritti ha età compresa tra 35 e 54 anni, il 32,3% ha almeno 55 anni e solo il 18,8% è sotto i 35 anni. fa. Situazione abbastanza simile per quel che riguarda il gap di genere così come emerge anche nel recente Rapporto Edufin -Doxa. Tra le ragioni “generali” della mancata adesione alla previdenza complementare prevale la presenza di vincoli di bilancio alla creazione di risparmi (26,5%); i più giovani preferiscono procrastinare le decisioni previdenziali.

Una via sicuramente interessante ed utile è allora quella di favorire la adesione ai fondi pensione/pip dei “soggetti fiscalmente a carico” che in consistenza numerica sono spesso giovani/e. Gli si attiva così una via previdenziale che potrà essere poi proseguita quando si entrerà nel mondo del lavoro. Secondo la normativa fiscale si intendono con questa definizione coloro che, a carico di un loro familiare, dispongono di un reddito complessivo, al lordo degli oneri deducibili, non superiore a 2.840,51 euro, oppure non superiore a 4.000 euro, qualora si tratti di figli di età non superiore a 24 anni . Va ricordato come i contributi versati a previdenza complementare per un familiare a carico sono deducibili entro il limite annuo dei5164,57 euro. In ogni modo l’aderente al fondo pensione è il familiare a carico, se minore firmerà il genitore per potestà, senza bisogno della autorizzazione del giudice tutelare

Per quel riguarda la soluzione concreta da percorrere si possono strumenti previdenziali individuali come i fondi pensione aperti e i piani individuali di previdenza assicurativi o i fondi pensione collettivi se vi sia una specifica previsione statutaria che consenta specificamente la adesione anche dei familiari a carico.