Corsa degli Asset Manager a farsi giudicare ESG. Raddoppiano le Sgr del ranking ESG.IAMA

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41 Asset Manager con Aum complessivo di oltre 22 trilioni di euro hanno partecipato a ESG.IAMA 2023. Nonostante il boom del campione la differenza è minima con il punteggio medio che si attesta a 50,12 punti nel 2023 contro i 50,64 dello scorso anno.
Il 15 novembre, al Palazzo delle Stelline a Milano, i risultati aggregati di ESG.IAMA 2023 verranno presentati e discussi con Fondo Pegaso, Georgeson e Nordea al salone.SRI

I gestori patrimoniali sono alla ricerca di una verifica della propria identità ESG, ovvero di quanto siano essi stessi sostenibili, a prescindere dall’abilità nel proporre prodotti sostenibili. Lo dimostra la ricerca ESG.IAMA (ESG Identity Asset Manager Assessment) che, sponsorizzata quest’anno dal proxy solicitor internazionale Georgeson, alla sua seconda edizione ha quasi raddoppiato il numero di Asset Manager internazionali partecipanti, passando dai 23 dell’anno scorso ai 41 del 2023. Il progetto, inoltre, ha quasi triplicato il peso dei partecipanti, passando complessivamente dai circa otto trilioni di euro di asset in gestione nel 2022 agli oltre 22 trilioni di euro di oggi.

La compilazione del questionario, costituito da sei sezioni principali e 169 domande totali, richiede il lavoro di circa una settimana di un team specifico nelle Sgr. Il boom di rispondenti, a fronte della complessità della compilazione, si spiega con la richiesta del mercato. A fronte di uno scenario in cui diventa difficile distinguersi per la sostenibilità dei prodotti finanziari, tanto che addirittura si registrano casi di greenbleaching (cioè, prodotti per cui è volutamente tenuto nascosto il valore sostenibile), gli Asset Manager stessi si rivelano sempre più interessati a “essere” Esg nel proprio Dna, perché vero fattore distintivo sia verso il mercato degli investitori retail sia verso il mercato degli investitori istituzionali, in particolare quelli previdenziali.

FONDI PENSIONE

Nel 2023, infatti, ESG.IAMA è diventato uno strumento di selezione per il mondo dei fondi pensione: l’assessment 2023 è stato adottato dal Fondo Pensione Pegaso che lo ha suggerito al proprio network dei gestori, indicandolo come un tool utile nella fase di assegnazione del suo ultimo mandato (bando uscito il 27 ottobre).

Andrea Mariani, Direttore di Fondo Pensione Pegaso, ha commentato: “Fondo Pegaso ha deciso di adottare ESG.IAMA nell’ambito della selezione dei gestori finanziari, al fine di comprendere meglio l’identità del gestore sotto il profilo della sostenibilità: c’è un impegno diffuso degli asset manager a integrare le tematiche Esg nei processi di gestione finanziaria e quindi diventa più difficile comprendere le differenze e le caratteristiche. Di conseguenza, abbiamo colto l’opportunità di fare leva su un’indagine specifica già esistente, senza duplicazioni di oneri informativi”.

PRINCIPALI RISULTATI

Nonostante il brusco aumento del campione considerato, la qualità media è rimasta inalterata. Complessivamente, sulla base di un punteggio massimo ottenibile pari a 100, la media dei partecipanti ha infatti ottenuto 50,12 punti contro i 50,64 del 2022, con il primo posto che ha ottenuto 67,41 punti, dunque con un margine di miglioramento ancora notevole di ben 32,59 punti dal massimo, similmente ai 31,29 punti di miglioramento necessari la scorsa edizione. Nelle sezioni specifiche, le medie di punteggio percentuale (sul punteggio massimo teorico della sezione) ottenute nel 2023 sono state:

Corporate ESG Identity – 50,48% contro 48,03% nell’anno precedente
ESG Investment Process – 55,20% contro 57,37% nel 2022
ESG Asset Management – 60% contro 56,15% lo scorso anno
ESG & SRI Product Offering – 35,22% contro 22,70% l’anno precedente
Compliance – 24,33% contro 55,10% nel 2022
ESG Identity Extended – 50,50%
I dati sui principali Kpi che emergono dalla ricerca, saranno presentati il 15 novembre alla conferenza “ESG.IAMA, the importance of being Esg” con Fondo Pegaso, Georgeson e Nordea al salone.SRI.