Legge di bilancio, istituita la Commissione per la rivalutazione delle pensioni

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Il disegno di legge di bilancio prevede l’istituzione, presso il Ministero dell’economia e delle finanze, di una Commissione composta da esperti nominati dal Ministro del medesimo ministero e dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per procedere alla valutazione dei parametri e dei criteri da utilizzare, a partire dal 1° gennaio 2027, per la rivalutazione delle prestazioni di natura previdenziale e sociale, per le quali è prevista, a legislazione vigente, tale rivalutazione sulla base dell’indice del costo della vita. Si stabilisce, inoltre, che questa Commissione proceda, anche sentiti il CNEL e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica.

Come è stato sottolineato dall’Ufficio parlamentare di bilancio nell’ambito della specifica Audizione al Senato la Commissione dovrà affrontare il problema di bilanciare la difesa del potere di acquisto degli assegni pensionistici e delle altre prestazioni monetarie con la tenuta della spesa, nel quadro delle compatibilità dei capitoli del welfare e degli equilibri di finanza pubblica. A differenza di quanto accaduto negli ultimi anni, in cui le ricorrenti modifiche all’indicizzazione hanno riguardato il calcolo e la misura dell’indicizzazione, la nuova Commissione dovrà valutare la possibilità di cambiare l’indicatore di riferimento alla base dell’indicizzazione stessa, utilizzando il deflatore del PIL al
posto dell’indice del costo della vita.

La finalità è quella di garantire la sostenibilità prospettica del nostro sistema pensionistico considerando, sempre come evidenziato dall’UPB, che potrebbero in futuro presentarsi possibili problematiche se una fase di alta inflazione, come quella iniziata a fine 2021 e ancora in corso, sopraggiungesse tra il 2035 e il 2040, quando le più recenti previsioni di lungo termine riportate nella NADEF 2023 vedono un picco dell’incidenza della spesa pensionistica sul PIL del 17,2 per cento.

Prima di entrare negli anni della cosiddetta “gobba” pensionistica (l’aumento dell’incidenza della spesa sul PIL cui farà seguito il lento rientro verso il 14 per cento raggiungibile alla fine degli anni Cinquanta) sarà opportuno avere messo a punto e mandato a regime un meccanismo di indicizzazione in grado di tenere conto delle esigenze di sostenibilità bilanciandole con quelle dell’adeguatezza