NBFC: assegnati oltre 9 milioni di euro per tutelare la biodiversità nelle aree protette

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Pubblicata la graduatoria del bando pubblico per progetti finalizzati al monitoraggio, conservazione,
ripristino e valorizzazione della biodiversità in enti parco e aree marine protette, emesso dal Consiglio nazionale delle ricerche nell’ambito delle attività del National Biodiversity Future Center
(NBFC): sono 57 le proposte ammesse a finanziamento, a fronte di 85 complessivamente
pervenute.

Il bando, emesso lo scorso aprile, aveva l’obiettivo di sostenere le attività innovative di enti pubblici
e altri soggetti (quali parchi nazionali, parchi regionali, AMP, ZSC, ZPS, ecc…) impegnati nella
tutela della biodiversità o deputati a gestire in maniera diretta le “aree protette”: finanziato
dall’Unione Europea sul fondo NextGenerationEU, ha messo a disposizione un totale di 10 milioni
di euro per finanziare progetti innovativi con contributi da 10.000 a 200.000 euro, gestiti dallo
Spoke 8 di NBFC (Biodiversity Open Innovation and Development of KETs), coordinato dall’Unità
Valorizzazione della ricerca del Cnr.

Dei 10 milioni di euro messi a disposizione, sono stati assegnati complessivamente € 9.386.118,12:
i 57 progetti vincitori ammessi a finanziamento sono stati selezionati tra quelli maggiormente
orientati a favorire un impatto misurabile sulla biodiversità. Di questi, 22 – finanziati con oltre 4
milioni di euro – si svolgeranno in aree protette del sud Italia.

Le attività proposte nei progetti finanziati risultano in linea con gli obiettivi e le finalità di NBFC, che è focalizzato principalmente sull’area del Mediterraneo, hotspot di biodiversità, e affronta sfide globali relative alla protezione e al ripristino degli ecosistemi marini, costieri, di transizione e terrestri. Il fil rouge dei 57 progetti vincitori è, infatti, il loro potenziale di innovazione e la sinergia con le attività di NBFC: “Molti progetti si basano sullo sviluppo e l’attuazione di tecniche di
monitoraggio innovative, che spaziano dalla creazione di nuovi protocolli più efficienti, alla messa
in campo di nuove tecnologie, tra le quali l’utilizzo di sensori ad alta risoluzione e l’utilizzo del
DNA ambientale (eDNA)”, spiega Maria Carmela Basile, responsabile dell’Unità Valorizzazione
della ricerca del Cnr e Principal  investigator dello Spoke 8 di NBFC. “Il ripristino degli ecosistemi
è un altro tassello chiave del bando: aiuta la resistenza e resilienza degli stessi per conservare la
biodiversità e per mitigare e contrastare gli effetti dei cambiamenti globali, tra cui il riscaldamento
globale e la presenza di specie alloctone. Anche in ambienti più antropizzati la biodiversità non
manca ed è fondamentale per la salute degli ecosistemi e di conseguenza dell’essere umano. Alcuni
tra i progetti finanziati studiano l’ambiente urbano indagando il rapporto tra uomo e natura, di come NextGenerationEU l’impatto antropico sta incidendo sulla salute degli ecosistemi e su come questo ricade sui servizi ecosistemici che la natura ci offre”.

Soddisfazione è stata espressa dalla Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche Maria Chiara Carrozza: “Le aree protette sono i luoghi in cui risiede gran parte della biodiversità del nostro
territorio: i finanziamenti che saranno erogati sono, pertanto, prioritari rispetto alla mission di
NBFC. Inoltre, si tratta di un primo, tangibile risultato dell’attività del Centro, frutto di mesi di
lavoro che il Cnr ha condotto in stretta sinergia con le istituzioni partner”, ha affermato.
Il presidente di NBFC Luigi Fiorentino ha aggiunto: “Un bando che rappresenta davvero un
cambio di paradigma ed avvia una cooperazione innovativa tra NBFC ed enti parco. Si tratta ora di
attuare sul territorio azioni emblematiche, visibili dai cittadini, in sintesi implementare in concreto
azioni a difesa della biodiversità”.

Grazie a questo finanziamento, nel corso dei prossimi due anni gli esperti e le esperte avranno
l’opportunità di lavorare in maniera ottimale nelle aree protette. Aziende innovative avranno modo
per la prima volta di applicare tecnologie abilitanti in questi ambienti a supporto della biodiversità.
Inoltre, verranno coinvolti cittadini e comunità in iniziative nuove e sfidanti, pensate dagli enti
gestori di queste realtà che potranno essere prese ad esempio e applicate in altri contesti. Anche la
società civile è convolta nelle attività del Centro grazie a numerose attività di divulgazione nelle
scuole e iniziative di citizen science che puntano sia all’educazione dei cittadini, sia al loro
coinvolgimento attivo nella raccolta dati con osservazioni ambientali ed ecologiche o rilevazioni
passive (passive sensing): un’attività, quest’ultima, che mira a sviluppare una maggiore
consapevolezza nella cittadinanza circa l’importanza dello studio e della conservazione della
biodiversità. Nei prossimi giorni sarà emesso un secondo bando per un importo di 4 milioni di euro, oltre alle risorse non assegnate nel bando appena concluso.

NBFC – Con la sua rete di 2000 scienziati e 49 istituzioni partecipanti coordinate dal Cnr, NBFC svolge ricerca e promuove lo sviluppo di soluzioni per monitorare, preservare e ripristinare la biodiversità, inclusi gli aspetti genetici e funzionali, al fine di contrastare gli effetti dell’impatto antropico e dei cambiamenti climatici e di supportare i servizi ecosistemici. Il Centro supporta attività di ricerca e innovazione per la valorizzazione della biodiversità attraverso processi di economia circolare e di restoration ecology and economy, con l’obiettivo primario di tutelare le risorse fornite dagli ecosistemi e al contempo assicurare la qualità del benessere della persona.