Quanto pesa il calo del Pil sugli utili aziendali?

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Il possibile rischio di recessione spinge a interrogarsi sulla forza della relazione tra crescita economica e utili societari. Gli utili aziendali sono uno dei fattori chiave dei rendimenti azionari. Gli investitori, quindi, osservano con attenzione lo stato di salute delle economie nazionali e il loro potenziale impatto sugli utili e sulle prospettive di rendimento del mercato. Quando un’economia ha un buon andamento, i consumatori spesso spendono di più e l’attività commerciale aumenta. Di conseguenza, i margini di profitto delle aziende migliorano, portando a una crescita degli utili più elevata. Al contrario, durante le recessioni, quando la domanda è debole, la crescita degli utili diventa in genere negativa. Negli ultimi cinquant’anni, negli Stati Uniti, è stata rilevata una relazione positiva tra la crescita degli EPS (utili per azione), e la crescita del Pil reale. Un legame chiaro che non sorprende in un’economia come quella statunitense così dipendente dall’attività interna. Ma in altri paesi, come la Germania, la crescita degli utili è più strettamente legata alla crescita globale, a causa della forte dipendenza dalle esportazioni e dell’elevata esposizione ai ricavi esteri.

Le differenze tra il Pil e la crescita degli utili

La forza della relazione tra EPS e crescita del Pil non è perfetta e ci sono diversi fattori che contribuiscono alla divergenza.
In primo luogo, il mercato azionario e gli utili aziendali potrebbero non essere rappresentativi dell’economia a causa della composizione settoriale. Ad esempio, i mercati europei sono più piccoli e meno rappresentativi dell’attività interna rispetto al mercato azionario statunitense. In secondo luogo, la crescita degli EPS è una misura ampiamente utilizzata nel mercato, in quanto consente un facile confronto tra le diverse aziende e mostra la quantità di profitto che un’azienda genera per azione. Tuttavia, presenta delle limitazioni. Le aziende che hanno bisogno di raccogliere capitale possono emettere più azioni, il che diluisce l’utile per azione. Questo impatto di diluizione è più rilevante per i paesi emergenti. Ad esempio, l’accesso alle opzioni di finanziamento convenzionali, come i prestiti bancari, può essere più limitato nei paesi emergenti. Allo stesso tempo, il loro contesto normativo può rendere più facile l’emissione di nuove azioni da parte delle aziende. In terzo luogo, i ricavi e gli utili generati dalle società quotate in Borsa possono essere guidati dalla crescita o dai ricavi all’estero, piuttosto che dall’economia nazionale.

Importanza dell’economia globale e dei partner commerciali

In alcuni casi, la performance dell’economia globale e dei principali partner commerciali di un paese può avere un impatto maggiore sugli utili aziendali rispetto alla crescita interna. Le esportazioni rappresentano una quota maggiore del Pil nelle economie asiatiche, come Hong Kong, Singapore, Taiwan e Corea del Sud. In confronto, le economie di Stati Uniti, Brasile e Giappone sono di natura più domestica. Allo stesso tempo, l’esposizione alle esportazioni dei principali partner commerciali è cruciale. Per Canada e Messico, gli Stati Uniti sono un partner commerciale principale, in quanto una parte considerevole delle loro esportazioni totali nel mondo, oltre il 70%, è diretta verso il mercato statunitense. Inoltre, una parte significativa delle esportazioni dal Regno Unito e dalla Germania è diretta verso l’Europa.

I mercati azionari con una maggiore esposizione ai ricavi esteri

Possiamo anche esaminare la percentuale di ricavi che le aziende generano all’estero per capire l’orientamento domestico di un mercato azionario e i suoi guadagni. Le aziende di paesi come la Cina e il Brasile ricevono la maggior parte dei loro ricavi da fonti nazionali. In confronto, i mercati azionari del Regno Unito e della Germania hanno un maggior numero di aziende multinazionali che generano la maggior parte dei loro ricavi all’estero. In generale, un mercato azionario con una minore esposizione ai ricavi esteri ha maggiori probabilità di avere una relazione più forte tra gli utili aziendali e la crescita interna. Con il riassetto della globalizzazione, alcuni paesi, in particolare nel mondo emergente, saranno probabilmente i principali beneficiari dei cambiamenti nelle catene di fornitura. Nel caso degli Stati Uniti, l’economia potrebbe beneficiare del reshoring quando le tendenze della globalizzazione si invertono a causa di quello che chiamiamo il “Reset 3D”, con i trend legati a deglobalizzazione, demografia e decarbonizzazione che diventeranno importanti motori dell’attività economica nel medio termine.

La crescita interna conta di più per gli utili in alcuni paesi

Gli utili aziendali di paesi come Cina, Stati Uniti e Giappone hanno legami più forti con la crescita interna piuttosto che con quella globale, in quanto il loro Pil ha una bassa esposizione alle esportazioni.
Nel caso della Cina, la relazione tra gli utili aziendali e la crescita del Pil nazionale è modesta rispetto ad altri mercati. Ma il legame tra gli utili cinesi è ancora più debole con l’attività economica globale, soprattutto considerando che meno del 15% dei ricavi del mercato azionario proviene dall’estero. In confronto, Singapore, Germania e Regno Unito presentano le correlazioni più deboli tra la crescita degli EPS e la crescita interna. Questo perché l’attività economica di questi paesi è più legata al commercio globale. Per la Germania, gli utili aziendali sono più strettamente correlati alla crescita globale e il mercato azionario riceve l’80% dei ricavi dall’estero. Al contempo, gli utili aziendali di Canada, Messico e Stati Uniti hanno elevate correlazioni con la crescita globale. Ciò è probabilmente dovuto al contributo significativo del Pil statunitense al Pil globale e al fatto che, come anticipato, gli Stati Uniti sono un partner commerciale chiave di Canada e Messico.

Quali settori del mercato sono più sensibili alla crescita interna?

Negli Stati Uniti, i settori che generano più ricavi dall’estero, come la tecnologia, i servizi di comunicazione e i beni di consumo, tendono ad avere correlazioni più deboli tra la crescita degli EPS di questi settori e la crescita del Pil. Al contrario, i settori più focalizzati sul mercato interno, come l’immobiliare, i finanziari e gli industriali, presentano in genere correlazioni più positive. Anche se il settore tecnologico ha una grande capitalizzazione di mercato negli Stati Uniti e genera la maggior parte dei suoi ricavi all’estero, gli utili statunitensi hanno comunque una forte relazione con l’economia generale. Ciò è dovuto principalmente alla composizione dell’indice azionario, che include un numero sostanziale di settori più orientati al mercato interno.

Conclusioni

Nei diversi mercati, la crescita economica è importante per gli utili aziendali. Ma la forza della relazione non è perfetta e le due relazioni divergono. In alcuni Stati, come la Germania, la crescita degli utili ha un legame più forte con la crescita globale, a causa della forte dipendenza dalle esportazioni e dell’elevata esposizione ai ricavi esteri. Quindi, è probabile che un rallentamento della crescita globale abbia un impatto maggiore sugli utili aziendali rispetto a una recessione dell’economia nazionale. In confronto, si prevede che nazioni come gli Stati Uniti, dove gli utili aziendali dipendono maggiormente dall’attività interna, siano più resistenti di fronte a un rallentamento dell’economia globale.