Il decreto anticipi supera il criterio di unicità dei piani individuali di risparmio

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Il decreto anticipi in approvazione al Senato è stato modificato con un emendamento specifico anche in materia di piani individuali di risparmio con l’obiettivo di favorirne un rilancio. L’obiettivo è quello di agevolare l’afflusso del risparmio ad investimenti di medio-lungo periodo in un sentiero di crescita effettivo dell’economia.

Va ricordato come i pir sono strumenti di investimento di medio e lungo periodo, riservati alle persone fisiche, che danno diritto ad un trattamento fiscale agevolato a condizione che siano rispettate alcune limitazioni previste dalla legge con riferimento alla composizione dei portafogli e alla durata dell’investimento.

Come ricorda il sito nazionale di educazione finanziaria, quellocheconta.gov.it, i PIR mirano a collegare i risparmi privati con gli investimenti delle imprese. Lo strumento è concepito per migliorare le opportunità di rendimento per te che investi e, allo stesso tempo, aumentare le opportunità delle imprese di ottenere risorse finanziarie per investimenti di lungo termine, favorendo, infine, lo sviluppo dei mercati finanziari. Il piano può essere costituito da “persone fisiche residenti nel territorio dello Stato”, cioè fiscalmente residenti in Italia, che non abbiano, nello stesso momento, più di un piano di risparmio e non condividano il piano con altre persone fisiche, indipendentemente dalla loro età (può essere titolare di un PIR anche un minorenne).

I PIR non possono essere sottoscritti da aziende né da persone giuridiche. Almeno il 70% del piano deve essere investito in strumenti finanziari emessi da società italiane (o europee con stabile organizzazione in Italia) e di questo 70% almeno il 30% deve essere investito in società non incluse nell’indice azionario FTSE MIB (o indici equivalenti) e il 5% in società non incluse nell’indice FTSE Mid Cap (o equivalente). Su una singola società emittente, inoltre, non può essere investito più del 10% del PIR. Dal punto di vista fiscale si ha l’esenzione totale sia dalla tassazione dei redditi derivanti dagli investimenti effettuati nei pir (tassa sul capital gain maturato, interessi e dividendi) sia dall’imposta di successione.

Cosa si prevede nel decreto anticipi? Si prevede che le persone fisiche possano essere titolari di più di un piano di risparmio se costituiti presso lo stesso intermediario finanziario o la stessa compagnia di assicurazione rimanendo fermi i limiti di investimento annuale e complessivi di cui al medesimo comma 101 (40mila euro annui e 200mila complessivi).