Italiani e investimenti: qualcosa sta cambiando. Il 70,4% fa fruttare il proprio denaro

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Scalable Capital, piattaforma di investimento digitale leader in Europa nata con il preciso obiettivo di democratizzare l’accesso alla finanza, presenta un estratto dei risultatidell’indagine sui comportamenti di investimento commissionata ad Appinio, società di ricerca. Il sondaggio è stato condotto su un campione di 6.000 persone (non clienti) equamente distribuite in 6 paesi europei in cui Scalable Capital opera: Italia, Germania, Austria, Francia, Spagna e Olanda. Il campione, composto da uomini e donne, rappresenta fasce d’età che vanno dai 18 anni agli over 55, appartenenti a diverse categorie lavorative.

Quali sono gli investimenti più popolari in ciascun Paese? Perché si investe e perché non lo si fa?Queste sono le principali direttrici di indagine che hanno permesso di estrapolare una fotografia interessante sull’evoluzione della propensione degli italiani all’investimento e come questa si raffronti rispetto al trend in Europa.

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Da sempre riconosciuti come popolo di grandi risparmiatori, gli italiani iniziano a scoprirsi anche sempre più investitori. Sono soprattutto i più giovani a rompere i vecchi schemi: il 40,9% del campione analizzato opta per qualche forma di investimento nel mercato dei capitali e il 37% degli under 35 investe attraverso soluzioni fintech. Tuttavia, vi è una preponderanza di preferenze verso strumenti apparentemente più conservativi e sicuri, anche se questo tipo di investimenti da soli potrebbero causare perdite in termini reali, cioè al netto dell’inflazione. Al contrario, i mercati finanziari possono essere volatili nel breve termine, ma è evidente come storicamente, nel lungo periodo, abbiano creato rendimenti reali positivi. D’altra parte, in tutte le fasce d’età tra coloro che non investono, circa il 30% non lo fa proprio a causa della scarsa conoscenza del mercato azionario e della percezione che i temi finanziari siano troppo complessi e difficili da comprendere per fare scelte consapevoli di investimento.

Seguono le principali evidenze emerse dalle interviste sul campione italiano

Italia: oltre il 70% degli intervistati utilizza una qualche forma di investimento. I mercati finanziari riferimento per le fasce più giovani.

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Ben il 70,4% degli intervistati vuole far fruttare il proprio denaro e per questo ricorre a un qualche strumento di investimento. Le motivazioni per cui gli italiani investono sono differenti, ma la più diffusa è la ricerca di una maggior sicurezza finanziaria, indicata dal 48,9%. Seguono la pianificazione di lungo periodo per la pensione (28,7%) e la necessità di combattere l’inflazione (23,2%). Il 22,2% afferma che non c’è altro modo di far crescere il proprio patrimonio.

Colpisce il fatto che il 40,9% abbia optato per il mercato dei capitali, scegliendo tra azioni, obbligazioni, fondi ed ETF, mentre è altrettanto vero che il 50,2% degli investitori sceglie ancora strumenti conservativi come conti deposito, immobili e piani pensionistici. Analizzando più nel dettaglio il comportamento di questo 40,9%, emerge che sono i più giovani ad essere più propensi ad optare per un investimento in azioni, anche se ancora al di sotto della media europea, con il 21% degli intervistati nella fascia 18-24 anni contro il 31,8%, il 31,3% nella fascia 25-34 anni (rispetto al 32,8% della media europea che in questa fascia vede ridursi il gap) e il 28,6% nella fascia tra i 35-44 anni (vs il 30,3% della media degli intervistati degli altri Paesi). La percentuale di chi investe in azioni cala significativamente nelle fasce tra i 45-54 anni e over 55 anni, attestandosi rispettivamente al 19,4% e al 18,6% (vs medie europee anch’esse in calo e pari al 21,1%% e al 18,9%).

ETF ancora da scoprire. Grazie al fintech cresce l’interesse tra i giovani e l’accesso per le fasce più mature

A meritare una riflessione particolare è la propensione verso gli ETF che, per caratteristiche di prodotto, semplicità, trasparenza, flessibilità e abbattimento del rischio, sono comunemente annoverati tra le opzioni di investimento più interessanti e innovative degli ultimi decenni. Stando a quanto dichiarato dai rispondenti del campione italiano, sono i più giovani ad apprezzare sempre di più queste caratteristiche: nella fascia d’età 25-34 anni la percentuale di coloro che investono è del 14,9%, il doppio della media considerando le altre fasce d’età. In media, attualmente il 5,1% degli italiani investe in questo strumento, contro una media europea più che doppia con il 10,3%. È interessante notare che in Germania, invece, per quanto riguarda lo stesso investimento in ETF, la percentuale della stessa fascia d’età 25-34 raggiunge il 42%. Si tratta di un dato che conferma quanto le piattaforme di investimento digitali siano state e siano in grado di avvicinare un pubblico giovane a strumenti molto sofisticati con la semplicità, la convenienza e la flessibilità di cui questa fascia di età ha oggi bisogno, anche per le risorse più limitate da investire.

La percentuale nettamente superiore registrata in Germania rispetto a quella degli altri mercati europei presi in esame coincide, infatti, con la presenza duratura in questo Paese di piattaforme molto importanti, come Scalable Capital, e indica più in generale la potenzialità del fintech nell’abbattere le barriere “strutturali” di accesso agli strumenti più performanti su tutte le fasce d’età.

Alessandro Saldutti, Country Manager di Scalable Italia: “Nonostante abbiano commissioni che spesso sono un decimo di quelle dei fondi comuni tradizionali o dei prodotti di investimento assicurativi, gli ETF hanno avuto uno sviluppo più lento in Italia e non sono stati promossi su larga scala dai distributori tradizionali rispetto ai fondi comuni o ai prodotti di investimento assicurativi, generalmente peggiori per gli investitori ma più redditizi per i distributori. Anche in questo caso la disintermediazione e la trasparenza offerte dalle soluzioni fintech innovative stanno ridisegnando il mercato, aprendo gli investimenti in ETF a tutti i tipi di investitori e non solo a quelli più giovani”.

Il potenziale degli ETF trova conferma anche nei trend rilevati da altri sondaggi. Ad esempio, quello commissionato da BlackRock a YouGov prevede un aumento sostanziale del 54% dei nuovi investitori in ETF in Europa, con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, e sottolinea come la minor conoscenza in Italia dei vantaggi dello strumento ponga oggi il nostro Paese ben 8 punti percentuali sotto la media europea. Un gap che, tuttavia, fa emergere il mercato italiano come quello con il maggior potenziale, con una crescita prevista del 39% trainata proprio dal pubblico più giovane, rispetto al 32% previsto per l’Europa. Una crescita che farebbe dell’Italia la seconda storia di successo dopo la Germania dove un 28,1% di chi investe già opta per gli ETF (Fonte: BlackRock & Yougov The next wave of ETF investors in Europe, May 2023)

Chi non investe ancora e perché?

Il 12,2% dei rispondenti italiani dichiara di non aver ancora investito ma di avere intenzione di farlo a breve, percentuale questa degli “interessati” più alta rispetto alla media degli altri Paesi pari al 6,6%. Solo il 17,7% del campione italiano ha dichiarato di non investire e di non avere intenzione di farlo nel prossimo futuro.

Alla domanda per quale motivo non investi, la risposta è netta: il 56% degli italiani dichiara di avere un reddito troppo basso o lamenta la mancanza di risorse da investire. Il 28% degli intervistati non investe per motivi legati alla mancanza di conoscenze del mercato azionario, alla complessità dell’attività o allo stress finanziario.

Un fatto che riguarda, specialmente tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, è la loro scarsa conoscenza del mercato finanziario, come affermato dal 27,3%. Inoltre, considerando le risposte complessive, il 27,4% dei partecipanti italiani ritiene che investire in questo settore sia troppo rischioso.

“I risultati dell’indagine confermano che qualcosa sta cambiando rispetto all’atteggiamento degli italiani nei confronti degli investimenti e che lentamente, ma con costanza, sta crescendo la conoscenza delle opportunità offerte dai mercati finanziari. Occorre alimentare la consapevolezza che la maggiore crescita del patrimonio e della sicurezza finanziaria passa attraverso la diversificazione, investendo maggiormente nel mercato azionario: su un orizzonte temporale di 20 anni o più è infatti l’investimento nel mercato azionario che ha storicamente battuto l’inflazione e offerto rendimenti reali positivi. Oggi è possibile farlo anche attraverso prodotti efficienti, liquidi e trasparenti come gli ETF, a cui Scalable Capital dà accesso anche attraverso piccolissime somme mensili per chi ritiene di non avere sufficienti risorse da investire”, conclude Alessandro Saldutti.