Il Manifesto per lo Sviluppo dei Mercati dei Capitali

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Si è tenuto oggi, presso Palazzo Mezzanotte in Milano, l’evento di presentazione del “Manifesto per lo sviluppo dei Mercati dei Capitali”, iniziativa promossa da esponenti delle istituzioni di Assonime, Borsa Italiana, EQUITA e Università Bocconi, e sottoscritta originariamente da più di 40 firmatari.

L’evento ha visto intervenire l’On. Federico Freni, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Marcello Bianchi, Sara Biglieri, Stefano Caselli, Claudia Parzani, Fabrizio Testa, Marco Ventoruzzo e Andrea Vismara, promotori del Manifesto. Ciascuno ha voluto contribuire con analisi e commenti sullo stato dei mercati dei capitali in Italia e sulla necessità di avviare iniziative di sistema che possano trasformarsi in volano per l’intera economia del Paese.

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Il Manifesto include al suo interno dieci proposte concrete che riguardano gli investitori istituzionali domestici, gli intermediari finanziari, le attività delle autorità di vigilanza e la fiscalità, e hanno l’obiettivo di promuovere una politica industriale articolata e concreta in favore dei mercati dei capitali in Italia.

All’iniziativa è stato dedicato un sito web (www.manifestomercaticapitali.it) da cui è possibile scaricare il Manifesto in versione integrale e aderire all’iniziativa tramite la compilazione di un form o scrivendo un’e-mail all’indirizzo aderisci@manifestomercaticapitali.it.

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Il Manifesto è infatti aperto alle adesioni di figure apicali di società quotate, imprenditori e rappresentanti di istituzioni vicine al tema dei mercati dei capitali, e nei giorni scorsi ha visto crescere il numero dei firmatari oltre quota 100.

Di seguito alcune delle dichiarazioni degli intervenuti all’evento:

Marcello Bianchi (Direttore Area Mercato dei Capitali e Società Quotate, Assonime): “Come evidenziato dall’OCSE nel Rapporto del 2020 sui mercati dei capitali in Italia, le Autorità di regolazione possono svolgere un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo di un solido mercato dei capitali a servizio dell’economia reale. Il Manifesto si muove in questa direzione proponendo di inserire esplicitamente lo sviluppo e la competitività del mercato dei capitali tra le finalità delle Autorità di vigilanza e un nuovo regime di responsabilità per i funzionari della Consob che favorisca una maggiore efficienza organizzativa e operativa”.

Sara Biglieri (Presidente, EQUITA): “Auspichiamo che il Manifesto possa trovare il più ampio consenso e condivisione presso gli attori principali della comunità finanziaria del nostro Paese, le istituzioni e le autorità di vigilanza. È un’iniziativa di sistema e in tal senso può avere importanti risvolti tangibili sull’economia e sulle realtà imprenditoriali italiane”.

Stefano Caselli (Dean, SDA Bocconi School of Management): “I mercati finanziari sono lo strumento oggi più che mai necessario per collegare il risparmio alle imprese e al sistema economico più in generale. Se il nostro paese vuole intraprendere una strada di crescita del PIL e dell’occupazione, è fondamentale che i progetti e le imprese si trovino nella condizione di utilizzare al meglio le risorse finanziarie disponibili. La variabile fiscale può contribuire in modo decisivo, collegando le imprese al mercato finanziario. Il Manifesto promuove questa visione e pone al centro della politica economica del paese l’utilizzo efficace del risparmio e delle attività finanziarie”.

Claudia Parzani (Presidente, Borsa Italiana): “Nel Manifesto per lo Sviluppo del Mercato, Borsa Italiana insieme ai protagonisti della comunità finanziaria, ha definito 10 temi chiave e le relative proposte, dimostrando ancora una volta che la collaborazione può condurre a progressi significativi. Ora queste proposte sono a disposizione di chiunque voglia portarle avanti insieme a noi, per affrontare le sfide necessarie allo sviluppo dei nostri mercati e renderli sempre più competitivi”.

Fabrizio Testa (Amministratore Delegato, Borsa Italiana): “In Italia stiamo assistendo a una fase importante di riforme mirate a rafforzare il mercato dei capitali. Si tratta di cambiamenti necessari a rendere il nostro Paese sempre più competitivo a livello internazionale attraverso l’adozione di pratiche di mercato virtuose. In tal senso, Borsa Italiana, parte della principale infrastruttura di mercato europea, Euronext, è in prima linea. Nel Manifesto per lo Sviluppo dei Mercati dei Capitali abbiamo lavorato con la comunità finanziaria per un intervento legislativo efficace che, insieme alle modifiche proposte nel DDL Capitali attualmente in fase di approvazione in Parlamento, possa dare ulteriore slancio allo sviluppo dei nostri mercati”.

Marco Ventoruzzo (Professore Ordinario Diritto Commerciale, Università Bocconi): “Senza mercati dei capitali competitivi tutte le imprese, anche non quotate, vanno in affanno e sono svantaggiate coi concorrenti stranieri: essenziale quindi continuare il lavoro in corso a livello istituzionale e discutere nuove idee. In questo quadro, per la finanza, una giustizia civile efficiente, specialistica e di solido respiro internazionale è un tassello fondamentale”.

Andrea Vismara (Amministratore Delegato, EQUITA): “Il mercato dei capitali in Italia si trova ad affrontare due problematiche chiave: la carenza di investitori specializzati sulle mid-small caps e la limitata presenza di intermediari finanziari che pubblicano ricerca sulle quotate. Sul fronte degli investitori le nostre proposte puntano a rivitalizzare iniziative come i PIR e i PIR Alternativi, e a coinvolgere soggetti come fondazioni, casse previdenziali, fondi pensione e istituti bancari che sino ad oggi sono stati ai margini quando si parla di investimenti in realtà domestiche. Sul fronte della ricerca, invece, proponiamo una serie di soluzioni come il credito d’imposta sui costi della ricerca sostenuti dalle emittenti e la creazione di un fondo mutualistico che finanzi la ricerca indipendente. Se queste problematiche non verranno risolte al più presto, avere un contesto normativo favorevole come quello che si sta delineando grazie a iniziative come il DDL Capitali non sarà sufficiente a migliorare il mercato dei capitali e renderlo competitivo”.