La sostenibilità del sistema assicurativo italiano

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L’Ania ha pubblicato la seconda edizione dell’indagine sulla sostenibilità del sistema assicurativo italiano cui ha partecipato il 76% del mercato italiano in termini di premi raccolti. Quali sono le principali evidenze? Si conferma che i criteri ESG sono integrati in larga misura nel settore assicurativo italiano e, in molti ambiti, mostra miglioramenti rispetto ai risultati della precedente edizione della ricerca.

Per quanto riguarda gli aspetti di governance, la quasi totalità del campione (circa il 90%) ha istituito una funzione aziendale e/o un comitato ad hoc dedicati ai temi di sostenibilità, per lo più a diretto riporto del
Consiglio di Amministrazione o delle funzioni apicali. In merito alle politiche di remunerazione, per la parte
variabile delle retribuzioni, anche quest’anno la quasi totalità del campione (il 90%) prende in considerazione il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. Di questa quota, l’83% utilizza indicatori quantitativi (in gran parte associati anche a obiettivi qualitativi).

Quest’anno l’indagine ha poi analizzato anche l’inclusione dell’obiettivo della parità di genere all’interno delle politiche di gestione delle risorse umane e i ruoli a cui si applica. Ne è emerso che il 98% del campione tiene conto di tale obiettivo, nella maggioranza dei casi (96%) tramite indicatori quantitativi (accompagnati nel 75% dei casi da indicatori qualitativi); tale obiettivo è esteso a tutto il personale nel 50% dei casi e a tutto il personale e ai membri del CdA nel 41%.

Per la diffusione dei temi di sostenibilità all’interno della governance delle compagnie di assicurazione, un ruolo fondamentale può essere svolto dalla formazione: il mercato italiano ne ha compreso l’utilità e, infatti, la totalità delle rispondenti si è già dotata di programmi formativi sui temi di sostenibilità. Questi ultimi sono rivolti principalmente a tutto il personale e ai membri del Consiglio di Amministrazione.

Rispetto al ruolo di investitori istituzionali delle compagnie di assicurazione, l’indagine mostra che pressoché la totalità del campione (il 99,98%) include i criteri ESG nelle decisioni di investimento, in particolare nelle decisioni riferite al portafoglio diretto e in delega. Il dato acquisisce ancor più rilevanza se si considera che nel 93% dei casi le strategie SRI sono adottate su una porzione rilevante del portafoglio (75-100%). Anche quest’anno la principale motivazione che spinge le assicurazioni a effettuare investimenti sostenibili è la possibilità di coniugare l’impatto socio-ambientale con un congruo ritorno finanziario.

Diverse sono le strategie SRI mediante le quali le politiche di investimento sostenibile vengono applicate, con una prevalenza delle esclusioni. È però importante evidenziare la crescente diffusione della strategia dell’engagement e, in particolare, la partecipazione delle compagnie di assicurazione a iniziative di engagement collaborativo. Viene poi ricordato come le assicurazioni ricoprono un ruolo decisivo nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e, in particolare, nella mitigazione e adattamento al cambiamento climatico.

Dalla ricerca emerge un aumento della consapevolezza sul tema: il 95% del campione misura l’impronta di
carbonio del portafoglio e, come nel 2022, ne utilizza i risultati principalmente per identificare le azioni
necessarie a ridurre le emissioni associate agli investimenti. Inoltre, il 71% del campione include la neutralità climatica nelle scelte di investimento, in prevalenza attraverso obiettivi intermedi misurabili allineati a standard riconosciuti a livello internazionale. In riferimento all’attività di sottoscrizione dei rischi, anche quest’anno il campione o già include i criteri ESG nella definizione dell’offerta di prodotti assicurativi danni o prodotti assicurativi vita diversi dai prodotti di investimento (45%) oppure ha avviato (o sta proseguendo) valutazioni in merito (55%), indicando come principale opportunità la possibilità di incentivare comportamenti più sostenibili e meno rischiosi nella clientela.

L’inclusione dei fattori di sostenibilità avviene principalmente tramite la limitazione dell’offerta di prodotti
assicurativi per le attività esposte ad alti rischi ESG, l’offerta di prodotti assicurativi per la copertura dei rischi climatici (per lo più legati all’acqua, al vento e alle temperature), nonché l’offerta di prodotti specifici per favorire l’inclusione assicurativa; in quest’ultimo ambito, in particolare tramite coperture assicurative dedicate agli Enti del Terzo Settore e/o alle organizzazioni non profit e attraverso prodotti per favorire la conciliazione vita-lavoro e la genitorialità.