S&P 500: che cosa aspettarci nel 2024 sul mercato USA

Sandeep Rao, Head of Research di Leverage Shares -

L’indice S&P 500 chiuderà l’anno con un risultato netto positivo, anche se non vicino ai massimi registrati a luglio. Poiché è generalmente considerato come il “mercato statunitense”, molti ritengono che in alcuni trimestri i principali operatori si siano lasciati alle spalle le preoccupazioni relative all’inflazione e ai costi. Questo però non è esattamente vero.

Analisi storica del settore

Nell’anno successivo allo scoppio della crisi del mercato dei mutui subprime (2009), si è assistito a una “normalizzazione” generale dei settori compresi nell’indice, con quello immobiliare che è rimasto debole ma attivo. Un paio d’anni dopo che gli effetti della crisi finanziaria globale (GFC) sono stati ampiamente superati (2015), c’è stato un certo “riallineamento”: mentre l’energia e i beni di consumo si sono leggermente ridimensionati, quasi tutti gli altri settori hanno registrato leggeri guadagni, ad eccezione dell’Information Technology.

Nell’anno in corso, quasi tutti i settori al di fuori dell’Information Technology e dei beni di consumo discrezionali (composto, tra l’altro, da aziende del calibro di Amazon e Shopify) hanno ridotto il loro peso rispetto al 2015. I Servizi di comunicazione, che comprendono società come Alphabet Inc. e Walt Disney Company, sono rimasti stabili.

Il prezzo medio ponderato all’interno di ciascun settore, tuttavia, mostra che la performance del settore rispetto all’indice è fortemente sbilanciata.

In termini di performance in ogni trimestre (più l’11 dicembre) rispetto alla media ponderata di fine anno (EOY) del 2022, i titoli dell’Information Technology, dei Servizi di Comunicazione e dei Beni di Consumo discrezionali hanno mostrato le oscillazioni di prezzo più estreme. Anche il settore finanziario, nel complesso, ha resistito e ha registrato guadagni forti e costanti dopo il 1° trimestre. La performance di quasi tutti gli altri settori, tuttavia, è in gran parte correlata agli aumenti dei prezzi dovuti all’inflazione nel corso dell’anno, senza che le prospettive generali di crescita del consumo unitario siano sostanzialmente imputabili.

Livelli dell’indice e fattori da considerare nel 2024

Il 13 dicembre la Federal Reserve ha annunciato che i tassi d’interesse rimarranno fermi (come previsto), con una proiezione che indica che i tassi di riferimento saranno più bassi entro la fine del 2024. Mentre l’indice dei prezzi al consumo (CPI) su base annua non si è avvicinato nemmeno lontanamente all’obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve, la banca centrale sembra poco incline ad essere più aggressiva per smaltire l’eccesso di offerta di moneta, con il rischio di sconvolgere ulteriormente i mercati in un anno che si preannuncia molto difficile (dal punto di vista politico). Se guardiamo alla traiettoria di novembre, è probabile che l’S&P 500 chiuda l’anno a 4.800-4.830, ossia il 25-26% in più rispetto all’EOY 2022.

L’elevata crescita registrata quest’anno, tuttavia, e la crescente mancanza di ampiezza dei risultati societari sono motivo di riflessione su base empirica. Dalla crisi finanziaria globale, non c’è stato un anno come il 2023 a cui sia seguito un simile anno di performance elevate.

Questa affermazione, ovviamente, non tiene conto dei modelli di traiettoria durante la pandemia e della massiccia iniezione di dollari nel sistema. Considerando gli altri anni, tuttavia, si può prevedere che nel 2024 l’indice registrerà una crescita percentuale a una cifra.

Un rallentamento della crescita nella prima metà del 2024 è facilmente intuibile grazie ai tassi attuali che creano una forte domanda di Treasury e di titoli societari di alta qualità rispetto a quelli delle small e mid cap e delle società nelle prime fasi di crescita, limitando al contempo un’ulteriore sopravvalutazione delle società di punta. Nel secondo semestre, l’allentamento dei tassi consentirà probabilmente di finanziare anche i consumatori e le small e mid cap, creando così una discreta spinta alla rotazione settoriale dai settori “tech” a quelli esposti ai consumatori. Si prevede che l’IA attirerà l’attenzione degli investitori nel breve e medio termine e che i risparmi sui costi operativi che ne deriveranno per gli utili aziendali nel lungo periodo saranno sostanziali.

Considerati tutti questi fattori, un tasso di crescita del 6,5-7% è del tutto possibile per il prossimo anno solare. Combinando questo intervallo di crescita con le stime per l’anno in corso, si può prevedere che l’S&P 500 entrerà nella fascia 5.110-5.170 punti entro la fine del 2024.